II DOMENICA DI QUARESIMA C
È fondamentale salire sul Tabor per lasciare che la voce del Padre trasfiguri il nostro sguardo: solo immersi nella bellezza di Dio, saremo un giorno capaci di contemplare con verità anche il volto del Crocifisso. Ma il Tabor è anche il monte da cui bisogna imparare a scendere, per ritornare ad immergersi nella vita, senza attardarsi nelle nostre capanne, e illuminare con la luce del Cristo le vicende, a volte tormentate, degli uomini (don Luca Vialetto),
Raffaello Sanzio, “Trasfigurazione”, 1516 – 1520, Musei Vaticani – Città del Vaticano.
il monte Tabor

Già per i primi pellegrini cristiani, il Monte Tabor è il luogo dove si colloca l’episodio della Trasfigurazione di Cristo, e dove oggi sorge la basilica omonima. La peculiarità del Tabor è sicuramente la forma tondeggiante e il sorgere in mezzo alla valle piatta: è un alto monte isolato, così come descritto nei vangeli, anche se i testi non ne citano mai direttamente il nome.