Un fiume continuo di ragazzi, un fiume in piena di entusiasmo. Questo è stato l’incontro degli adolescenti delle quindici diocesi del Triveneto che sabato 26 aprile, nel cuore del Giubileo a loro dedicato, hanno vissuto la celebrazione della professione di fede nella basilica di San Paolo fuori le mura e il passaggio della Porta Santa. Il fiume di adolescenti, accompagnati dai loro vescovi, dai sacerdoti e dai religiosi oltre che dai tanti animatori e catechisti, ha vissuto la celebrazione in una triplice scansione. Con la preparazione fatta a gruppi prima di raggiungere la grande basilica sulla via Ostiense e poi, poco prima del passaggio della porta santa, con alcuni passaggi segnalati lungo il cammino e il tempo di attesa attraverso alcuni totem che riportavano i QR code attraverso cui gli adolescenti potevano rispondere ad alcune domande e vivere il cammino verso la porta.
Varcata la soglia all’interno della grande chiesa che custodisce i resti dell’apostolo Paolo, hanno vissuto una celebrazione animata dal canto del Coro di cori del Patriarcato di Venezia e con la preghiera guidata dal vescovo delegato Cet per giovani e vocazioni, il vescovo di Padova Claudio Cipolla. Sulla tomba di Paolo, gli adolescenti, suddivisi in tre turni da circa 3000 ciascuno, si sono lasciati guidare a scoprire come Gesù sia la porta che si spalanca per guidarli verso la felicità senza fine, verso una speranza viva. “Cerchiamo una porta che ci guidi dentro le relazioni che viviamo, cerchiamo una porta che ci introduca nel mondo, una porta che ci introduca dentro noi stessi e una porta che ci conduca nell’eternità” sono alcune delle parole risuonate sotto le volte barocche della chiesa e nei cuori decisamente meno barocchi, ma altrettanto belli, dei più giovani. È una ricerca di senso che accompagna la vita degli adolescenti, ricerca che spesso viene espressa in mille modi diversi. Eppure è la ricerca che li accomuna: porte che li spingano ad uscire da se stessi verso pascoli di felicità piena.
“Quali porte mi danno vita e quali mi danno morte? Quali persone mi accompagnano e possono aiutarmi a vivere i passaggi verso la vita?”. Questi i due interrogativi, insieme ai pensieri già espressi, hanno provocato i ragazzi e li hanno chiamati a condividersi le esperienze e i pensieri che passavano loro nel cuore. Dopo l’aspersione con l’acqua battesimale, gli adolescenti hanno ricevuto la benedizione e sono usciti verso gli altri appuntamenti della giornata.
L’appuntamento è stato organizzato dalla Commissione Triveneta per la Pastorale Giovanile ed ha visto la collaborazione di tanti volontari che hanno gestito l’afflusso e il deflusso degli adolescenti in basilica. “Gli adolescenti ci fanno passare alla Speranza”, dice don Davide Brusadin, coordinatore regionale della Commissione Triveneta.
“Dopo una mattinata di lutto e riflessione accompagnando papa Francesco fino a Santa Maria Maggiore – continua – gli adolescenti del Triveneto si sono ritrovati alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura per attraversare la Porta Santa. È stato un pomeriggio di Speranza dove hanno potuto ascoltare le parole del vescovo Cipolla, le testimonianze di alcuni di loro coetanei e condividere con i loro amici la loro esperienza. Tutto questo genera Speranza, quella vera, che non ha fine e che matura nella vita anche degli Adolescenti che davanti alle grandi domande della vita, non scappano ma ricercano grandi risposte”. “La porta santa – conclude don Brusadin – ci chiede un passaggio: questi adolescenti hanno desiderio di farlo”.