“La messa nella domenica della misericordia in suffragio di papa Francesco ha concluso il pellegrinaggio giubilare degli adolescenti. Un bagno di vita ecclesiale tra fratelli e sorelle di tutto il mondo chiamati attorno a Gesù risorto ci ha fatto fare esperienza di una Chiesa dal respiro universale” scrivevano i responsabili diocesani del Giubileo degli adolescenti domenica, nei social -. Senza dimenticare la triste notizia che li ha raggiunti quella mattina: la morte improvvisa di Lina Pietrobon, una catechista fortemente impegnata in parrocchia che accompagnava i ragazzi di Istrana in questo pellegrinaggio. Il cordoglio del card. Zuppi, presidente dei Vescovi italiani, del vescovo Michele per la Diocesi di Treviso e di tutto il gruppo in pellegrinaggio è stato espresso ai suoi famigliari e alla parrocchia di Istrana.
Un pellegrinaggio ricco di gioia, di incontri, di scoperte, anche di fatiche, ma vissute insieme. Sono molto belle le risonanze che ragazzi e ragazze, ma anche i loro accompagnatori, hanno voluto condividere, scrivendole magari proprio durante il viaggio di ritorno, stanchi e assonnati, ma desiderosi di riflettere su quanto avevano vissuto.
Eccone qualcuna:
“Siamo stati chiamati proprio noi a vivere quest’opportunità: stare alla presenza di Gesù, risorto e vivo in mezzo a noi, condividendo il suo amore”.
“Credo che Dio voglia dirmi che c’è ed è sempre presente e che mi ama in ogni caso e vorrei dirgli che lo sento e che cercherò di comportarmi in maniera che mi voglia ancora più bene”.
“Ci ha colpito molto il fatto di aver potuto condividere con così tanti giovani come noi la messa di domenica mattina in Piazza san Pietro: un momento emozionante e indimenticabile!”.
“Una cosa che mi portò a casa sono soprattutto i momenti di preghiera che sono quelli che aspettavo di più. E le serate con gli amici. Rifarei tutto, ma forse con il Papa vivo sarebbe stato più bello. Chiedo a Gesù di aiutarmi in questo periodo e che mi faccia vedere sempre il lato positivo delle cose”.
“Questo pellegrinaggio mi ha insegnato a non dare per scontati i doni che abbiamo nella nostra vita e a riconoscere sempre la bellezza delle piccole cose e dei gesti che ci vengono offerti ogni giorno”.
“Sono partita senza sapere cosa mi aspettasse. Vista la recente morte di papa Francesco, temevo che quella che doveva essere una festa diventasse un momento giustamente triste. Mi ha fatto molto piacere scoprire che così non è stato”.
“In questi tre giorni mi sono concentrato serenamente e profondamente nella mia fede che è diventata ancora più intensa”.
“Le parole dell’omelia del cardinale Parolin ci hanno spinto a non dimenticare papa Francesco, ma a far rivivere le sue idee nella nostra quotidianità”.
“Il Giubileo degli Adolescenti non è stato solo un evento, ma una vera e propria esperienza di vita, capace di seminare in ciascuno di noi il desiderio di essere luce nel mondo”
E così scrive un accompagnatore: “Non siamo noi ad avercela fatta. Sei Tu che ce l’hai fatta! Tutto è opera Tua! Cosa abbiamo fatto noi? Ci siamo affidati a Te, alle persone che hai messo, a sorpresa, nel nostro cammino. In alcuni casi di generazioni diverse, esperienze diverse, linguaggi diversi… e in questi lunghi mesi Tu hai saputo tirar fuori da ognuno di noi cose inaspettate!”.
Ampio spazio alle testimonianze dei giovanissimi nel prossimo numero della “Vita del popolo”.