(AVN) – Verona, 11 aprile 2025
“La notizia del rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo del Sindaco di un Comune della Provincia di Udine è un fatto preoccupante per tutto il sistema della protezione civile – commenta l’Assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin –. La misura è conseguente alla morte di un volontario della Protezione Civile che stava operando in un’area colpita dal maltempo. In realtà, oltre al Sindaco, era stato sottoposto a indagine anche il coordinatore di Protezione Civile del Comune”.
“Occupandomi professionalmente di sicurezza da decenni, anche per conto della magistratura, so quanto delicata sia la questione – prosegue l’Assessore Bottacin -. Il decreto 81/2008 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro viene, infatti, applicato anche qualora non esista un formale rapporto lavorativo contrattualizzato. Vale, quindi, anche nell’ambito delle attività di volontariato, come testimonia una giurisprudenza ormai consolidata. Nel caso specifico, essendo il Sindaco il rappresentante legale del Gruppo comunale di Protezione Civile, la sua figura viene equiparata a quella di un datore di lavoro, così come quella del coordinatore del gruppo della Protezione civile viene equiparata a quella di un dirigente. È pur vero che l’articolo 3 comma 3 bis del D. Lgs 81/08 prevede che per le organizzazioni di volontariato di protezione civile le disposizioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro siano applicate considerando il particolare contesto emergenziale. Ma ciò non esime da una serie di obblighi, come, ad esempio, la sorveglianza sanitaria o la formazione o l’uso dei dispositivi di protezione individuale. E il tutto deve essere adeguatamente documentato e dimostrabile”.
“La vicenda del rinvio a giudizio evidenzia la necessità di un intervento immediato, come chiediamo da anni, affinché i Ministeri del Lavoro e della Salute chiariscono bene gli ambiti di applicazione del D. Lgs. 81/2008, a tutela in particolare dei volontari – precisa Bottacin –. La settimana scorsa ho partecipato agli Stati generali della Protezione Civile che si sono svolti a Roma dal 4 al 6 aprile ed ho apprezzato particolarmente l’intervento del Ministro Nordio quando ha evidenziato che il governo ha intenzione di lavorare per consentire di “lavorare serenamente” agli operatori della Protezione Civile, a partire dai Sindaci che sono il primo livello del sistema e che troppo spesso, anche in caso di catastrofi imprevedibili come i terremoti, rimangono coinvolti in procedimenti penali che poi “nella maggior parte dei casi finiscono nel nulla”. Sempre più spesso, ha ben sintetizzato il Ministro, c’è la necessità di chiarire il concetto di nesso di causalità e di considerare l’indeterminatezza di un ambito che si basa su concetti probabilistici e quindi con ampi margini di incertezza. Come si può indagare uno perché “non ha previsto un terremoto”? Il Ministro ha anche ben evidenziando come un avviso di garanzia in quanto atto dovuto, diventa spesso un “marchio di infamia”; una sostanziale condanna anticipata”.
“Diventa quindi improcrastinabile un intervento immediato da parte del legislatore nazionale – ha concluso Bottacin -. Pena far crollare tutto il sistema del volontariato, non solo di protezione civile, su cui si poggia questo Paese anche nell’erogazione di servizi di primaria importanza per la cittadinanza. Altrimenti non possiamo stupirci se si fa sempre più fatica a trovare persone disposte a svolgere attività di volontariato o a candidarsi come amministratori o ancora ad assumere ruoli di responsabilità nelle pubbliche amministrazioni. Non credo che ce lo possiamo permettere. Proprio per questo io e i miei colleghi delle altre Regioni, abbiamo concordato di sollecitate il governo a velocizzare i tempi per una riforma che garantisca agli addetti ai lavori di poter lavorare serenamente”.
Comunicato (PROTEZIONE CIVILE)