Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellattesa della tua venuta.
Al cuore della celebrazione eucaristica, queste parole ricordano al cristiano un elemento costitutivo della sua identit di fede: lattesa della venuta del Signore. Il cristiano ha scritto il cardinale Newman colui che attende il Cristo. Certo, nei tempi del tutto e subito, dellefficacia e della produttivit, in cui anche i cristiani appaiono spesso segnati da attivismo, parlare di attesa pu rischiare limpopolarit e lincomprensione totale: a molti infatti attesa appare sinonimo di passivit e inerzia, di evasione di de-responsabilizzazione.
In realt il cristiano, che non si lascia definire semplicemente da ci che fa, ma dalla relazione con Cristo, sa che il Cristo che egli ama e in cui pone la fiducia il Cristo venuto, che viene nelloggi e che verr nella gloria. Davanti a s il cristiano non ha dunque il nulla o il vuoto, ma una speranza certa, un futuro orientato dalla promessa del Signore: S, vengo presto! (Ap 22,20). In realt attendere, a partire dalla sua etimologia latina (ad-tendere), indica una tensione verso, unattenzione rivolta a, un movimento centrifugo dello spirito in direzione di altro, di un futuro.
Potremmo dire che lattesa unazione, per unazione non chiusa nelloggi, ma che opera sul futuro. La Seconda Lettera di Pietro esprime questa dimensione affermando che i cristiani affrettano, con la loro attesa, la venuta del giorno del Signore.
Litinerario annuale liturgico, in una cultura in cui laccelerazione impressa dalla tecnica moderna cancella il passato e il futuro, appiattendo il tempo e lo spazio solamente sullattimo fuggente, ci offre la possibilit di riappropriarci del tempo e dello spazio superando le tre tentazioni che accompagnano la preghiera: la paura del futuro di Dio, la tentazione dellevasione con cui si nega il presente, e limpazienza legata al passato. Proprio perch la vita delluomo storia dunque un assumere pienamente, totalmente il cammino di vita e di speranza.
Dio veglia sul tempo delluomo e se ne prende cura. Ogni frammento del tempo custodito e vegliato dalla fedelt del suo amore. Il tempo non allora spazio vuoto, luogo neutro, bens partecipazione alla vita divina, provenienza da Dio, venuta di Dio e avvenire aperto a Dio a ogni istante; esso riflette la provenienza, la venuta e lavvenire dellAmore eterno. Il Signore ti custodir quando esci e quando entri, da ora e per sempre (Sal 121,8).
Don Gianluigi Pigato
Ogni marted pubblicheremo una video-testimonianza di approfondimento a partire dal significato simbolico delle 4 candele di Avvento: i profeti, Betlemme, i pastori e gli Angeli