10 febbraio – “Il Consiglio regionale del Veneto celebra il Giorno del Ricordo. 'Le foibe, l'esodo, il dolore' di tanti italiani di Istria, Fiume e Dalmazia”

10 febbraio – “Il Consiglio regionale del Veneto celebra il Giorno del Ricordo. ‘Le foibe, l’esodo, il dolore’ di tanti italiani di Istria, Fiume e Dalmazia”

9 febbraio 2017 – E’ stato celebrato a Palazzo Ferro – Fini, presso la sede del Consiglio regionale del Veneto, il Giorno del Ricordo, istituito con Legge statale n. 92 del 30 marzo 2004, una solennità civile nazionale calendarizzata il 10 febbraio di ogni anno per ricordare il dramma storico che ha visto coinvolti circa 350mila italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, con la cessione delle loro terre alla Jugoslavia del generale Tito, a seguito della firma dei Trattati di pace di Parigi, il 10 febbraio 1947.

Il Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Massimo Giorgetti (Forza Italia) sottolinea “come attraverso questo evento commemorativo, il Parlamento veneto ricorda doverosamente uno dei maggiori drammi storici del secolo scorso che, troppo spesso, è stato colpevolmente dimenticato dal nostro Paese. Ringrazio pertanto le associazioni di esuli istriano- dalmati che per tanti anni hanno conservato la memoria storica di questi tragici eventi, sovente costretti a farlo in modo nascosto, quasi ‘carbonaro’. E’ quindi molto significativa la presenza, oggi, di tutti i capogruppo consiliari e dei membri di maggioranza ed opposizione, per ricordare un dramma che ha visto coinvolte tante famiglie di italiani”.

Il vicepresidente nazionale dell’associazione ‘Venezia Giulia Dalmazia’ Alessandro Cuk “porta i saluti del presidente di ‘Feder Esuli’ Antonio Ballarin e ringrazia la Regione del Veneto per questo momento celebrativo, in quanto aver elevato a livello istituzionale il Giorno del Ricordo rappresenta un importante segnale di attenzione da parte del Veneto nei confronti di tanti cittadini che abitavano le terre di Istria, Fiume e Dalmazia, di lingua, cultura e tradizioni venete. Domani ricorrerà il 70esimo anniversario dalla firma dei Trattati di Parigi e quindi questo evento è pregno di un significato ancora più profondo”.

Italia Giacca, membro dell’esecutivo dell’associazione nazionale ‘Venezia Giulia e Dalmazia’ sottolinea come “oggi celebriamo assieme il Giorno del Ricordo. Settanta anni fa le terre di Istria, Fiume e Dalmazia, italiane come ‘possono testimoniare le pietre che lì giacciono’, ci sono state letteralmente strappate, e un popolo intero, quello Giuliano – Dalmata, è stato sconvolto, un dramma umano che ha colpito sia chi è rimasto in quei territori, sia chi invece ha scelto la via dell’esilio, esuli che hanno saputo girare il mondo sempre con molta dignità, a volte fin troppa, dato che sono stati dimenticati e beffati dalla Storia, fino a subire l’ultima umiliazione, rappresentata dalla firma del Trattato di Osimo del 1975, sottoscritto di nascosto, affinché gli italiani non sapessero, l’ultimo tradimento inferto ai Giuliani. Le foibe, l’esodo e il silenzio che è poi calato su questo dramma storico immane, rappresentano le tre facce della medesima tragedia. Per questo, le associazioni di esuli si prefiggono lo scopo di divulgare questa storia dimenticata, di farla apparire nei libri di storia, formando gli insegnanti e dialogando con i giovani attraverso le testimonianze dirette dei sopravvissuti”.

Anna Maria Fagarazzi, con grande forza e commozione, ha raccontato “la storia della propria famiglia, che ha sperimentato in prima persona gli orrori che hanno visto 350mila italiani vittime di persecuzioni, eccidi e violenze fisiche e morali”. “Mi hanno portato via l’anima – ricorda la Fagarazzi – ma noi eravamo italiani, forti come la pietra d’Istria e belli come il mare istriano, non potevamo diventare iugoslavi e schiavi, quindi abbiamo preferito essere esuli, ma senza perdere la nostra identità e dignità”.

L’Assessore regionale alla Formazione, all’Istruzione e al Lavoro Elena Donazzan (Forza Italia)denuncia come “i libri scolastici non raccontano questa tragedia, mentre troppo spesso la verità storica viene stravolta, come nel caso di Norma Cossetto, una studentessa italiana, istriana, infoibata, insignita troppo tardi con la medaglia d’oro al merito civile da un Paese, l’Italia, che ha preso troppo tardivamente coscienza di quanto accaduto”. “Oggi – informa Donazzan – sottoscriviamo un Protocollo d’Intesa, già firmato nel 2011, tra la Regione del Veneto, l’Ufficio Scolastico regionale e la Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, di modo che i ragazzi delle Scuole primarie e secondarie del Veneto conoscano e comprendano gli eventi che portarono alla tragedia delle foibe e all’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia. Nelle scuole venete si dovranno approfondire queste pagine di storia che sono state letteralmente ‘strappate’, riportando la narrazione dei fatti storici finalmente con obiettività ed onestà intellettuale, al di là delle diverse appartenenze politiche”.

 

 


(Consiglio Veneto)

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