Politica – “Via libera alle modifiche della normativa regionale per l’istituzione e il funzionamento dell’Istituto Regionale per le Ville Venete – IRVV”

Politica – “Via libera alle modifiche della normativa regionale per l’istituzione e il funzionamento dell’Istituto Regionale per le Ville Venete – IRVV”

(Arv) Venezia 15 ott. 2019 –      Nella seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, con 31 voti favorevoli, 5 contrari e 7 astenuti, il Disegno di legge n. 439 della Giunta, che modifica e integra la Legge Regionale 24 agosto 1979, n. 63, ‘Norme per l’istituzione e il funzionamento dell’Istituto Regionale per le Ville Venete – IRVV’.

Il Relatore, Riccardo Barbisan (LN), ha introdotto la discussione generale ricordando che “oggi modifichiamo e integriamo la vigente normativa regionale che disciplina l’istituzione e il funzionamento dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, con il parere positivo già espresso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. La normativa interessa più di 4 mila edifici censiti nel territorio regionale e in Friuli, sicuramente di grande interesse storico, artistico, culturale e turistico. D’altra parte, le Ville Venete caratterizzano e identificano bene il nostro territorio. Dal 1979 a oggi sono intervenute nuove norme e vi è dunque l’esigenza di adeguare la disciplina dell’Istituto alla rinnovata produzione legislativa. Vengono quindi precisate e ampliate le funzioni dell’Istituto, attribuendone un ruolo più incisivo per la promozione del territorio. In particolare, la normativa prevede che, oltre al sostegno, al consolidamento e al restauro delle Ville Venete soggette a vincolo, l’Istituto fornisca supporto alle politiche di promozione turistica delle Ville Venete, provveda al restauro di quelle di proprietà regionale, collaborando alla valorizzazione delle collezioni ivi contenute, provveda, anche ricorrendo all’esproprio, all’acquisto di Ville Venete, promuova azioni dirette a valorizzare, conservare e recuperare il contesto figurativo delle Ville Venete soggette alle disposizioni della parte seconda del “Codice dei Beni culturali e del Paesaggio”. L’Istituto, altresì, potrà gestire le Ville Venete di proprietà regionale e promuovere percorsi formativi per tecnico del restauro dei beni culturali nell’ambito della normativa vigente, progetti di conoscenza, di formazione e di istruzione, la sensibilizzazione della comunità, e in particolare dei giovani, al riconoscimento del valore storico, culturale e paesaggistico delle Ville Venete, nonché la conoscenza della loro storia, della cultura e delle tradizioni ad esse connesse e la costituzione di una rete di archivi pubblici e privati relativi alle Ville Venete e il loro territorio”.

Il Correlatore, Stefano Fracasso (PD), ha premesso che “il provvedimento è sostanzialmente condivisibile e non abbiamo nessun rilievo sostanziale da muovere in ordine alla rivisitazione della governance dell’Istituto delle Ville Venete. Pur tuttavia, relativamente al governo del territorio e ai contesti paesaggistici, ci lascia molto perplessi la possibilità di operare qualsiasi cambio di destinazione d’uso delle Ville Venete anche in deroga ai vigenti strumenti urbanistici comunali, perché questa previsione può seriamente compromettere le tutele previste dai Piani di Assetto del Territorio. Questo problema per noi è centrale. A nostro avviso, si dovrebbe invece seguire l’iter amministrativo previsto dalla Legge Urbanistica del Veneto, perché non basta la previsione di un parere vincolante da parte della Direzione regionale circa il rispetto delle normative in materia. Con un nostro emendamento, verranno specificate le possibili destinazioni d’uso delle Ville, che dovranno essere conformi alle previsioni contenute nello strumento urbanistico del Comune”.

Tra gli interventi che si sono succeduti in aula, Piero Ruzzante (LeU) ha sottolineato come vi sia “una sostanziale condivisione sul provvedimento. Ad ogni modo, è evidente che risulta economicamente molto difficile per i privati, che possiedono la grande maggioranza delle Ville, mantenerle in buono stato. Per non compromettere questo prezioso patrimonio artistico, storico, culturale e turistico, che rappresenta al meglio l’identità veneta, sarebbero necessarie maggiori risorse che la Regione dovrebbe stanziare nelle prossime manovre di bilancio. Questa è l’identità veneta che dovrebbe essere sostenuta, non altro. Sicuramente, trovo corretto prevedere alcuni interventi in ordine alla manutenzione e alla promozione delle Ville Venete, ma ammettere ogni destinazione d’uso, proprio no. Credo che vada salvaguardato non solo il contesto proprio della Villa, ma soprattutto quello più ampio, paesaggistico. Voteremo contro questo provvedimento”.

L’Assessore regionale Corazzari ha ringraziato “quanti hanno lavorato per valorizzare in modo adeguato un patrimonio prezioso e assolutamente identitario per la nostra Regione. Le Ville Venete sono oltre 4 mila, site nella nostra Regione e in Friuli Venezia Giulia, distribuite in modo capillare su tutto il territorio e che caratterizzano fortemente il nostro paesaggio. Questa normativa, pur prevedendo le necessarie verifiche e alcuni doverosi paletti, prepara l’Istituto Regionale per le Ville Venete ad affrontare le sfide future in un contesto di promozione del territorio e di doveroso sostegno ai privati che hanno in gran parte l’onere di garantire la manutenzione delle Ville stesse. Non possiamo pensare che il pubblico possa sopperire. Con un emendamento, prevediamo che il Comune debba esprimersi in ordine al progetto di cambiamento d’uso della Villa”.

Per Marino Zorzato (Area Popolare) e Graziano Azzalin (PD) “sono necessari alcuni parametri oggettivi per ammettere o meno determinati cambi di destinazione d’uso. Servono precisi paletti”.  Al termine della discussione generale, sono stati votati gli articoli e i relativi emendamenti depositati.

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(Consiglio Veneto)

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