“Verso Sera a Venezia” la mostra di Antonio Amodio inaugurata a palazzo Ferro Fini dal presidente Ciambetti e Philippe Daverio

“Verso Sera a Venezia” la mostra di Antonio Amodio inaugurata a palazzo Ferro Fini dal presidente Ciambetti e Philippe Daverio

(Arv) Venezia 21 gen. 2020 –   “Con questa mostra dedicata a Venezia si chiude il ciclo delle esposizioni d’arte proposte dal Consiglio regionale del Veneto nel corso di questa legislatura: abbiamo dato spazio ad artisti affermati come Nancy Genn o Alberto Biasi ma anche  aprendo spazi a giovani di grandi potenzialità, penso al duo Venzo-Martalar, Oggi è la volta di un artista veneto maturo, Antonio Amodio, che nasce scultore e la cui opera e percorso l’opera ci insegnano che l’arte è un  costante working in progress, un continuo rinnovarsi, un continuo scoprire maestri e apprendere la loro lezione e da loro distaccarsi. Invito tutti a scoprire in questa mostra, con autentica sorpresa e gioia, quanto Venezia possa essere, nella mente di in grande interprete, lontana dallo stereotipo imperante”. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto ha inaugurato quest’oggi alla presenza dell’artista e del critico Philippe Daverio la mostra “Verso sera a Venezia” ospitata da palazzo Ferro Fini fino al prossimo 12 marzo.  “Ringrazio Philippe Daverio, lombardo d’Alsazia – ha proseguito Ciambetti – e approfitto della sua presenza e della presenza del maestro Amodio.  Una settimana fa il maestro Muti ha detto, finalmente, che ci sono troppi chef in televisione: nel nostro Paese, dove i dati sulla capacità di lettura e non solo dei più giovani sono disarmanti, avremmo la necessità di molti più critici e storici dell’arte in televisione a spiegarci non di certo i segreti della maionese ma il valore dell’opera d’arte, la storia e la bellezza di ciò che ci circonda. Si ama ciò che si conosce.  Anche la maionese è un’opera d’arte, certo, Ma nel nostro Paese abbiamo bisogno di ben altra alfabetizzazione.  Proprio Daverio, con le sue trasmissioni e con i suoi libri, ci ha dimostrato che l’arte, anche quella moderna così complessa, può essere affascinante, coinvolgente, divertente purché vi sia qualcuno che la spieghi” Alle parole di Ciambetti ha fatto eco Philippe Daverio: “Questa è una mostra su Venezia.  Da qualche anno seguo Amodio che nasce come scultore e poi diventa pittore: come capita spesso l’incontro con Venezia trasforma l’artista. Chiunque viene a Venezia viene corrotto da questa città e capita che un uomo di terra, come Amodio, finisca per essere marinizzato. La sua pittura, ormai, è ‘in saor’: è come se avesse imparato da De Pisis, un altro ‘ de tera’ finito a Venezia che si è sciolto nell’atmosfera veneziana. Amodio ricorda molto De Pisis, certo un De Pisis del nuovo millennio. E’ anche vero che il nostro artista veronese di nascita riprende, quasi a un secolo di distanza, la lezione di Emilio Vedova che ai suoi inizi barcheggiava ed è molto interessante vedere un convertito alla venezianità come Amodio che riprende una serie di radici e le porta avanti: vuol dire che la sua è cultura vera, perché la cultura vera ha radici e solo l’albero con radici dà frutti”. La mostra del maestro Antonio Amodio rimarrà aperta gratuitamente al pubblico fino al 12 marzo dal lunedì dalle 10 alle 17.00 a palazzo Ferro Fini se del Consiglio regionale del Veneto.

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(Consiglio Veneto)

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