Emergenza Coronavirus – Bartelle (IIC): “Auto staffetta e tamponi a domicilio, tutto oro ciò che luccica?”

Emergenza Coronavirus – Bartelle (IIC): “Auto staffetta e tamponi a domicilio, tutto oro ciò che luccica?”

(Arv) Venezia 7 apr. 2020 –     “Almeno due settimane fa, il Direttore Generale dell’ULSS 5 Polesana annunciava orgogliosamente l’operatività di una ‘macchina staffetta’, ossia di un’auto medica dedicata all’effettuazione di tamponi Covid19 a domicilio. Oggi però dobbiamo chiederci se l’auto sia rimasta senza benzina, perché pare che più di qualcuno nel basso Polesine sia pronto a giurare di non averla mai vista”.  La denuncia è  della consigliera regionale Patrizia Bartelle (Italia in Comune) che spiega: “Dal territorio mi viene riferito che ci sarebbero dei soggetti che manifestano sintomi di positività al Covid19, i quali avrebbero avvertito gli organi competenti ma al loro domicilio non si sarebbe mai presentata alcuna auto staffetta. Addirittura, un cittadino mi ha riferito di essere stato invitato a recarsi autonomamente presso l’Ospedale di Rovigo per eseguire il test, pur versando in precarie condizioni di salute per probabile positività al Covid19, al pari di un familiare già risultato positivo, e attualmente ricoverato presso il reparto di terapia semi intensiva di Rovigo”. “Se tutto ciò fosse vero si tratterebbe di una situazione gravissima e non sarebbero esenti da colpa neppure i Sindaci dei Comuni interessati, i quali, in quanto Autorità Sanitarie Locali, hanno il compito di vigilare sulla questione e soprattutto di impedire l’ulteriore diffusione del virus, con tutte le azioni possibili, in particolare identificando le persone che hanno avuto contatti con soggetti positivi – evidenzia Bartelle – A ciò si aggiunge  quanto riferito dalla stampa nei giorni scorsi: il laboratorio di Padova è ingolfato e i tempi di risposta per i tamponi si aggirano intorno ai sei giorni, come risulta dalla nota del Direttore Generale dell’Azienda Ospedale/Università di Padova, che parla di 9000 campioni in attesa di essere esaminati e di un tetto  alle disponibilità ricettive oggi ampiamente superato. Insomma una situazione drammatica”.“Ma allora a cosa serve continuare a fare propaganda sui vertiginosi numeri di tamponi effettuati se poi questi vengono messi in frigo? – chiede Patrizia Bartelle –  Nel ringraziare ulteriormente il personale sanitario, che come può e quando può segnala tutte le criticità sino ad ora affrontate, preciso che la distorsione dei fatti a fini propagandistici non è più tollerabile. I cittadini hanno il diritto di sapere sempre la verità”. “Ho quindi interrogato la Regione –conclude Bartelle –  perché chiarisca subito, non a me, ma ai polesani, quale percentuale del territorio copre questa ‘auto staffetta’ e renda conto di quanti e dove sono stati sinora effettuati i tamponi a domicilio”.

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(Consiglio Veneto)

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