Politica – Guadagnini (PdV): “Una ‘follia’ il voto in autunno? Credo sia vero l’esatto opposto. Occorre ripristinare condizioni di normalità per poter svolgere una campagna elettorale regolare”

Politica – Guadagnini (PdV): “Una ‘follia’ il voto in autunno? Credo sia vero l’esatto opposto. Occorre ripristinare condizioni di normalità per poter svolgere una campagna elettorale regolare”

(Arv) Venezia 9 apr. 2020 – “Ho letto che Zaia vorrebbe far svolgere le elezioni regionali in giugno e che egli ritiene una ‘follia’ l’idea di votare in autunno. Vorrei invitarlo a riflettere, in quanto, credo sia vero l’esatto opposto”. Sono le affermazioni del Consigliere regionale Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti) che in una nota spiega: “Egli sostiene che in autunno ci sia il rischio che il virus ‘riparta’. Palù ha scritto che in autunno il virus sarà sicuramente meno forte di oggi e che più passa il tempo, più il virus si indebolirà; afferma, inoltre, che potrebbe persino scomparire, ma serve tempo. E poi, la maggioranza degli esperti è d’accordo nel ritenere che il caldo non fermerà il coronavirus; lo dimostra il fatto che esso si sta diffondendo anche in zone del pianeta più temperate”.

“Quindi il nemico principale del virus non è la temperatura – osserva il Consigliere – ma il tempo. Il virus è in mezzo a noi, la sua ‘efficacia’ è solo momentaneamente sospesa e sarà più pericoloso a giugno che a luglio e più pericoloso a luglio che in agosto, e così via. La sua pericolosità dipende dalla sua capacità di propagarsi, la quale si riduce anche man mano che aumentano gli immunizzati: il vaccino serve proprio per averne così tanti da ottenere senza danni l’immunità di gregge. Più si anticipano le occasioni di contagio, più probabile sarà infettarsi. E allora, è necessario correre il rischio di veder aumentare i contagi per aprire attività economiche che altrimenti rischierebbero il fallimento e la conseguente perdita di posti di lavoro, ma non è necessario correre il rischio di diffondere il virus per voler tenere le elezioni regionali in giugno. Tra l’altro, le attività produttive possono svolgersi garantendo standard di sicurezza molto maggiori di quelli di una elezione con relativa campagna elettorale, con tutto il corollario di eventi e di incontri che essa comporta, ritenendo scontato che ogni forza politica sarà libera di organizzare la propria campagna elettorale come crede..

“È ‘folle’ – prosegue Guadagnini – rischiare contagi e quindi potenziali decessi per voler anticipare le elezioni. Non dimentichiamo che votano anche gli anziani, i quali sono particolarmente esposti agli effetti del virus. Sappiamo, ad esempio, qual è oggi la situazione dentro a molte case di riposo. Pensiamo che fra un mese o poco più ci siano le condizioni per farli girare liberamente? Farli votare significa consentire loro di uscire di casa, di partecipare ad eventuali incontri pubblici, tutti quelli che ognuno di loro deciderà di frequentare per decidere poi sul da farsi in modo consapevole. E significa, ancora, consentire loro di recarsi ai seggi per votare. Tutte occasioni di potenziali assembramenti. Vale la pena di esporli ad un rischio del genere? Inoltre, per essere regolari le elezioni, devono prevedere la raccolta firme, a partire da molte settimane prima del voto, per chiunque volesse presentarsi: raccogliere firme significa installare i gazebo ai mercati, significa fare incontri pubblici, significa recarsi in comune a firmare moduli. Tutte queste attività comportano rischi di contagio”.

“Inoltre – continua il Consigliere – le campagne elettorali si svolgono sempre con gazebo in piazza, incontri pubblici, aperitivi e cene in bar e ristoranti: non sarebbero occasioni di contagio, queste? E Zaia è disposto ad accettare il rischio di un aumento dei contagi e quindi i maggiori rischi di decessi, per votare a giugno? A meno che Zaia non ritenga che si possa votare senza una regolare campagna elettorale, e allora egli farebbe sorgere il sospetto di voler lucrare sulla sua attuale, abbondantissima, ancor più di quella già abbondante che ha da sempre, presenza mediatica”.

“L’idea di votare a giugno credo denunci anche uno scarso rispetto per gli avversari – conclude Guadagnini – ai quali si dovrebbe consentire di avere, per un certo periodo di tempo, spazi di comunicazione decenti, anche se non minimamente paragonabili ai suoi. Cosa che ad oggi, e per le prossime settimane, sarà impossibile, dato che nei media e anche nella nostre teste di cittadini ci sarà spazio solo per questa emergenza. Bisogna quindi, prima di votare, ripristinare condizioni di normalità per poter svolgere una campagna elettorale regolare”.

 

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(Consiglio Veneto)

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