San Liberale: “Ci doni sapienza e saggezza per affrontare la situazione presente”

“Ancora una volta ci troviamo a celebrare da questa cattedrale vuota, dopo i misteri della Passione e della Risurrezione del Signore, nella solennità del patrono principale della città di Treviso e della Diocesi, San Liberale. Abbiamo bisogno come non mai di unirci nella preghiera, che è preghiera di affidamento al Signore attraverso i suoi santi, che ci accompagnano con la loro intercessione nel cammino così faticoso in questo tempo di prova”: si è espresso così il vescovo Michele Tomasi durante la messa in cattedrale, lo scorso 27 aprile, presenti il prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, e il sindaco Mario Conte, in rappresentanza delle Istituzioni e della cittadinanza. Presenti anche la presidente dell’Azione cattolica diocesana, Ornella Vanzella, a nome di tutta l’Ac trevigiana, che tradizionalmente vive in questo giorno il proprio pellegrinaggio annuale, e Maria Marangon, moderatrice delle Cooperatrici pastorali diocesane, che in questo giorno avrebbero rinnovato la loro promessa.
Il Vangelo della festa – l’apparizione di Gesù agli Undici, alla presenza di Tommaso – presenta l’atto di fede “così bello e personale di Tommaso, che proclama con uno slancio del cuore direttamente a Gesù, «mio Signore e mio Dio!». Un atto di fede – ha sottolineato il Vescovo – che Gesù accoglie, certo, ma rilancia in un certo senso, pensando non soltanto a Tommaso e agli altri discepoli, ma a tutte le generazioni cristiane; pensa, dunque, anche a noi. Noi che non abbiamo visto direttamente le sue opere, che non abbiamo vissuto i suoi giorni, eppure ci ritroviamo per dirgli, e per dirci gli uni agli altri, che crediamo in Lui. Crediamo che Lui, il Crocifisso, è Risorto, che ha vinto la morte, che ci incontra nella nostra storia, che non ci lascia da soli, che ha ancora sempre intenzione di prendersi cura di noi. Questa è la fede che ci è stata donata, che ci è stata trasmessa dai nostri padri e dalle nostre madri, da tutte le generazioni che hanno tentato di vivere la loro fedeltà al Signore Gesù Cristo, nelle condizioni concrete del loro tempo”.
Ricordando la peste del 1600, da cui è stata colpita la città di Treviso, dopo la quale il vescovo dell’epoca fece scolpire la bella statua in argento che ogni anno viene portata, in questa festa, dal museo diocesano in cattedrale, il Vescovo ha ricordato che “anche quest’anno stiamo vivendo un momento di grande fatica”. Mons. Tomasi ha pregato “il Signore, per intercessione di san Liberale, perché continui a donarci il dono della saggezza e della sapienza per affrontare insieme la situazione presente, tutti orientati al bene comune. A impedire la diffusione del contagio, a non aggravare i problemi che vengono e che verranno da questo lungo blocco, a farci trovare le forme concrete e fattive della solidarietà che non lasci nessuno indietro. A riuscire, come Chiesa, a mettere nel modo migliore a disposizione di questo mondo i doni della presenza del Signore nella Parola di Dio, nella preghiera, nella comunità, nei Sacramenti, a essere Chiesa che si sa assumere le sue responsabilità e che, come tale, ottiene fiducia. Per il nostro tempo, per tutta la nostra società”. Al termine il vescovo Michele ha recitato una preghiera a San Liberale.

agenzia treviso foto film messa patrono san liberale in cattedrale

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(Diocesi di Treviso)

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