Sinergie, intermodalità e nuovi servizi: presentato stamattina il nuovo Piano urbano per la mobilità sostenibile

Un nuovo modello basato su intermodalità e punti di scambio e su una sinergia sempre più performante tra mobilità individuale e trasporto pubblico locale, con un contemporaneo potenziamento del trasporto pubblico di linea nelle fasce orarie dei pendolari e l’introduzione progressiva di navette per gli abbonati, senza dimenticare biciclette e monopattini. Queste alcune delle linee guida principali del nuovo Piano urbano per la mobilità sostenibile annunciato stamattina dal sindaco Luigi Brugnaro con una conferenza stampa dalla Smart Control Room del Tronchetto assieme agli assessori Massimiliano De Martin, Francesca Zaccariotto, Renato Boraso, al consigliere delegato all’Innovazione e alla Smart City Luca Battistella e al direttore generale del Gruppo Avm Giovanni Seno.

“Il sistema dei trasporti si lega a un più generale ‘sistema Città’ – ha dichiarato il sindaco Brugnaro – che ora deve ripartire il prima possibile. Per questo stamattina in Giunta abbiamo approvato una delibera per permettere agli esercenti di allargare del 50% la superficie dei plateatici, garantendo il rispetto delle norme di distanziamento”. Una delle considerazioni più ricorrenti durante la conferenza, però, è stata che “la città si muove, ma non potrà più farlo come prima”. “L’idea di avere a disposizione un mezzo pubblico sotto casa per raggiungere direttamente la propria destinazione non ci sarà più”, ha spiegato il dg di Avm Seno, che, assieme al sindaco Brugnaro, ha ribadito l’intenzione di “mantenere pubblica” Actv, alle prese con i noti problemi economici causati dall’emergenza Coronavirus. “Su base annuale mancheranno all’appello circa 100 milioni di euro e tutto il personale si trova in cassa integrazione – ha spiegato il primo cittadino – L’azienda però deve rimanere della Città. Al Governo abbiamo chiesto di allungare i termini della Cig e invito i cittadini, quando possibile, a usare i mezzi propri”. Brugnaro ha anticipato anche l’imminente accordo con la categoria dei tassisti per tariffe calmierate per un mese, garantendo così un servizio in più per i cittadini: sono in cantiere ulteriori iniziative in collaborazione con la categoria dei gondolieri. In questa direzione va anche l’attivazione da lunedì 18 maggio dei traghetti “da parada” di Santa Sofia e San Tomà.

Obiettivo del nuovo piano è ideare formule di integrazione modale tali da consentire una più immediata relazione tra differenti mezzi di trasporto, collettivi e individuali: “In questo quadro acquisiranno sempre maggiore importanza gli hub di interscambio – ha affermato il dg Seno – Adegueremo progressivamente il servizio erogato alla domanda di trasporto in relazione alle successive fasi di uscita dal lockdown. Di certo i mezzi potranno trasportare meno persone per le esigenze di distanziamento sociale, dunque serve la collaborazione di tutti”. Seno ha poi elencato le azioni messe in campo da Avm con l’avvio della Fase 2: potenziamento del servizio automobilistico e tranviario nelle ore di punta e lungo le principali direttrici di traffico (“ora tornato a livelli pre covid”, è stato dichiarato); istituzione di due servizi navetta da Park Petroli a Venezia e da Park Ceccherini e Park Castellana a Mestre Centro; introduzione in via sperimentale della prenotazione su alcune corse in centro storico e in alcune fasce orarie attraverso l’app “UFirst”.

Per quanto riguarda il settore navigazione, da lunedì 18 maggio sarà ulteriormente potenziato l’attuale servizio di trasporto pubblico integrando le linee 2/, 4.1, 4.2, 5.1, 5.2 e 6. In terraferma, invece, saranno rafforzate le linee 6, 6L, 12L, 80, 7 e 7E. “Dal 4 maggio abbiamo ristabilito il collegamento tra Burano e Punta Sabbioni – ha aggiunto Seno – e abbiamo rafforzato le linee che collegano Punta Sabbioni a Venezia. Lancio però un appello ai datori di lavoro, vanno differenziati gli orari di inizio e fine dell’attività per evitare picchi troppo elevati di mobilità”.

Se uno degli obiettivi principali del piano è di sviluppare l’intermodalità tra mezzi pubblici e privati, ciò non può prescindere dallo sviluppo delle rete di piste ciclabili cittadine: “A regime saranno 182 i chilometri percorribili in tutta sicurezza in bicicletta – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto – di cui 27 sono ora in corso di realizzazione. Saranno messe a disposizione dei cittadini mille nuove biciclette con servizio di bike sharing e 400 monopattini, aumentando al contempo il numero di rastrelliere, ne saranno posizionate altre 212”.

A regime, entro l’estate, saranno 354 le rastrelliere presenti sul territorio comunale, con 2.666 posti bici (prima erano 1.043). Due i punti di riferimento principali: il BiciPark di Mestre e il BiciPark in fase di realizzazione a Piazzale Roma nell’Autorimessa Comunale. “Intendiamo affiancare la mobilità pubblica con quella privata – ha dichiarato l’assessore Boraso – il nuovo servizio di bike sharing, che scatterà entro giugno, si contraddistinguerà per mille nuovi velocipedi georeferenziati, di cui 200 a pedalata assistita e 200 dislocati al Lido e Pellestrina. Avvieremo il servizio in via sperimentale per 12 mesi, verificando passo passo il suo sviluppo, con posizionamento dei ciclostalli non casuale, ma vicino a punti di interscambio”.

La nuova mobilità leggera cittadina, però, non corre solo sulle due ruote: “La Giunta ha approvato ieri un bando di gara per il servizio di noleggio di monopattini – ha annunciato il consigliere delegato alla Smart City Luca Battistella – individueremo un partner all’altezza mantenendoci tra le città più all’avanguardia in fatto di nuovi mezzi di trasporto”. Il bando riguarda 400 monopattini (300 per la terraferma e 100 per il Lido e Pellestrina): nell’area operativa di Mestre gli utenti potranno usufruire del servizio “free floating”, con scontistiche per coloro che depositeranno il monopattino all’interno degli stalli stabiliti. Al di fuori di quest’area sarà concesso l’utilizzo del monopattino in sharing, ma dovrà essere depositato solo all’interno degli stalli dedicati. In caso contrario si pagherà una penalità e non si potrà concludere la corsa. Nelle aree “no parking”, invece, sarà consentito solo il transito, ma l’utente non potrà concludere la corsa e quindi depositare il monopattino. Non si potrà in ogni caso transitare nel centro storico di Venezia, in piazza Ferretto e in via Palazzo a Mestre.

“Sono tutte iniziative che dimostrano quanto sia lungimirante questa Amministrazione – ha commentato l’assessore alla Città sostenibile Massimiliano De Martin – Ora stiamo accelerando progetti che già erano in stadio avanzato, migliorandoli ulteriormente. Per esempio sarà predisposto un piano ad hoc per gli arenili del Lido. In base al numero degli ombrelloni sarà previsto un certo numero di stalli per biciclette, pensando a una mobilità nuova. Iniziative che vanno a braccetto con una rinnovata sensibilità ambientale. Usare bici e monopattini, infatti, contribuisce a evitare emissioni di pm10 e anidride carbonica, dopo che la Città ha già raggiunto con largo anticipo gli obiettivi ‘green’ di Kyoto 2020, aderendo poche settimane fa a un nuovo patto che punta alla riduzione delle emissioni nocive del 40% entro il 2030. In questa direzione va anche l’imminente introduzione di due standard qualitativi nel bando per i monopattini, il primo è di garantire il movimento dei diversamente abili attraverso mezzi a tre ruote e tandem con abbompagnatore, il secondo garantire ricariche attraverso fonti energetiche alternative”.

(Comune di Venezia)

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