Sociale – Boron (ZP): “Aiuti alle famiglie e alle associazioni: no incomprensibile del Comune di Padova a un centro estivo immerso nella natura e in piena sicurezza”

Sociale – Boron (ZP): “Aiuti alle famiglie e alle associazioni: no incomprensibile del Comune di Padova a un centro estivo immerso nella natura e in piena sicurezza”

(Arv) Venezia 27 mag. 2020 –   “Dopo mesi di chiusure forzate e una primavera di isolamento, i bambini padovani si sentono ancora una volta negare il diritto a vivere un’estate di socializzazioni. Questo nonostante ci sia un’ordinanza regionale, la n. 50, dove dal 1’ giugno si dà il via libera ai centri estivi. Sappiamo tutti quanto i centri estivi siano importanti non solo per i bambini, ma anche per i genitori lavoratori. L’Associazione Pony Pegaso di Padova ha presentato un progetto di centri estivi in sicurezza secondo le linee guida regionali. Tale iniziativa è stata addirittura divulgata a livello nazionale e i media l’hanno annoverata tra le iniziative degne di lode. Eppure, dopo aver chiesto l’autorizzazione al Comune di Padova, l’associazione si è vista rifiutare il permesso alla ripartenza, con la motivazione che sarebbero le competenti autorità sanitarie locali a dover autorizzare l’avvio delle attività”. A darne notizia è il Consigliere regionale del gruppo Zaia Presidente, Fabrizio Boron.

“I centri estivi non sono semplici svaghi per bambini – sottolinea il Consigliere – ma sono importanti momenti d’aggregazione e luoghi in cui i genitori lavoratori affidano i loro bambini, consentendo un aiuto notevole all’organizzazione familiare. Dovrebbe essere il Comune, in base alle direttive ministeriali, ad autorizzare queste iniziative; infatti, il DPCM del 17 maggio, all’allegato 8, capitolo 3.9, stabilisce che il Comune di competenza approva le attività dei centri estivi, mentre le autorità sanitarie locali dovrebbero intervenire nelle parti di competenza; è risaputo che le linee sanitarie guida per le riaperture delle attività organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti sono già integrate nel DPCM, come allegato, stabilite dalla conferenza delle regioni. Eppure, perché le blocca? Perché non concede respiro tanto alle associazioni quanto alle famiglie? Chiedo al Comune di rimboccarsi le maniche affinché sblocchi la farraginosa macchina burocratica, soprattutto in questo periodo di ripartenza in cui sia i bambini che le famiglie hanno necessità di concessioni”. “Con la scelta di non dare avvio ai centri estivi – conclude Boron – l’amministrazione comunale si dimostra poco sensibile nei confronti dei bambini e delle loro famiglie, ma anche nei confronti di tutte quelle associazioni che ogni giorno lavorano duramente e generano un mondo di opportunità lavorative e che, senza un aiuto concreto, a breve moriranno. Pertanto il Comune faccia la sua doverosa parte”.

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(Consiglio Veneto)

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