Variazione di bilancio – Salemi e Ferrari (CpV): “Voto favorevole perché c’è bisogno di risposte immediate. Bene anche l’approvazione del nostro Odg su imprenditoria femminile”
(Arv) Venezia, 19 mag. 2020 – “Di fronte a una situazione così grave, di assoluta emergenza, era necessario dare una risposta immediata. Qui e ora. Per questo, ho votato a favore della variazione di bilancio della Giunta che ‘libera’ immediatamente 60 milioni di euro, che rappresentano puro ossigeno per un settore produttivo in ginocchio”. È quanto affermano la consigliera di Civica per il Veneto Orietta Salemi e il capogruppo Franco Ferrari, al termine della seduta del Consiglio regionale del Veneto a Palazzo Ferro Fini, che tra l’altro, ha licenziato la seconda variazione di bilancio.
“Lasciamo le discussioni sulle scelte strategiche ad altri contesti. Se non vogliamo lasciare il nostro ‘sistema imprese’ alla selezione naturale – osservano i consiglieri – dove sopravvivono solo i più grossi, dobbiamo assumerci la responsabilità di definire indirizzi, e interventi utili a evitare il gioco al massacro. È necessario fare arrivare in fretta, quel che serve, senza perdere tempo nei troppi cavilli. Si parla di una crisi economica, che avrà un impatto per almeno tre anni, e proprio per questo, stiamo lavorando per limitare il più possibile il contraccolpo ricevuto”.
“Per quanto riguarda Veneto Sviluppo, ‘è l’Ente più adeguato a rispondere alle esigenze di protezione e di promozione delle imprese del territorio. È una realtà preziosissima, che da qui fino al 31 dicembre P.V., potrà presentare, grazie al know how acquisito negli anni, un ventaglio di proposte per aiutare le aziende. Ancora non sappiamo quanto è stato pesante il colpo, dovremo attendere qualche mese. Nel frattempo, aver già individuato da qui al 2021, lo strumento anzi l’Ente, con cui intervenire e una serie di misure da attuare, è di fondamentale importanza’”.
“Infine – concludono Orietta Salemi e Franco Ferrari – siamo soddisfatti per l’approvazione del nostro ordine del giorno, con cui chiedevamo una particolare attenzione nella dotazione di risorse, rivolta alle imprese gestite dalle donne. Con lo scoppio dell’epidemia da Covid-19, sono venuti a mancare tutti i servizi di supporto per i tempi di conciliazione famiglia-lavoro, aggiungendo problema a problema. Per questo, le aziende gestite da donne sono quelle in maggiore difficoltà e rischiano di essere le prime a chiudere”.
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