Ambiente – Baldin (M5S): “Inceneritore Fusina, progetto che guarda al passato. Ammessa mia petizione al Parlamento Europeo”

Ambiente – Baldin (M5S): “Inceneritore Fusina, progetto che guarda al passato. Ammessa mia petizione al Parlamento Europeo”

(Arv) Venezia 4 giu. 2020 – “L’ho detto nelle scorse settimane e lo ribadisco adesso. A maggior ragione dopo l’ok alla VIA regionale, resto fermamente contraria all’ampliamento dell’inceneritore di Fusina. Non mollo e non mollerò. Per questo domani, sarò in piazza Municipio a Marghera per partecipare all’assemblea dei comitati”. Così Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, annuncia la sua partecipazione alla manifestazione di venerdì 5 giugno alle ore 18,00 e aggiunge: “Il mio impegno prosegue immutato, e dopo tutti gli atti presentati in Regione e le pressioni sul Ministero, posso annunciare che è stata ammessa la mia petizione al Parlamento Europeo, che ho presentato a metà aprile scorso d’intesa con Eleonora Evi, europarlamentare M5S in commissione Ambiente”.

“Attendiamo che prosegua il suo iter e possa approdare quanto prima alla discussione in aula. Quello di domani – prosegue la consigliera – è un appuntamento per ribadire la contrarietà a un progetto miope, e potenzialmente molto pericoloso per il nostro ambiente, che sembra voler portare indietro le lancette del tempo. Qui si punta ad accumulare rifiuti per bruciarli, senza fornire risposte e chiarire i dubbi di comitati, cittadini e comuni. Mentre fuori dalle stanze di VERITAS, il mondo va in tutt’altra direzione”.
“A Fusina, nella massa trattata possano finire anche fanghi contaminati da Pfoa e Pfas. Attenzione, perché neppure i nuovi Pfas a “catena corta”, come è emerso dall’audizione dell’endocrinologo Foresta davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle Ecomafie, di qualche giorno fa,  risultano essere innocui: danneggiano anch’essi l’organismo, come quelli vecchi. Quindi che nessuno, ci rifili verità preconfezionate: servono dati, confronti pubblici e controlli indipendenti. Il business di Ecoprogetto, non è in sintonia neppure con l’orientamento dell’Europa. Nel Recovery Plan, il piano dell’EU per la ripresa post Covid-19 – sottolinea la consigliera –  si punta forte sulla transizione verso un’economia sostenibile, legata al green deal, tutelando il territorio e il patrimonio paesaggistico e culturale. L’esatto opposto – conclude Erika Baldin – rispetto all’idea dell’ampliamento, che marchia Venezia e la laguna con un timbro di arretratezza e inquinamento”.

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(Consiglio Veneto)

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