Fase 2. Coldiretti, apertura delle fattorie didattiche veronesi in sicurezza

Al via il ritorno nelle fattorie didattiche dei bambini veronesi.

Da lunedì primo giugno, possono infatti riaprire i servizi per l’infanzia e l’adolescenza, come previsto dall’ultima ordinanza della Regione Veneto e dalle linee di indirizzo emanate lo scorso 30 maggio.

Una notizia attesa dalle 47 fattorie didattiche del territorio che nel periodo di lockdown hanno registrato l’impossibilità di lavorare con le prenotazioni saltate per campi scuola, visite guidate, settimane green nei mesi strategici. Gli operatori agricoli didattici, però nel frattempo, hanno frequentato corsi di formazione e affinato le tecniche educative, perfezionato nuovi linguaggi, attenti alle diverse modalità di accoglienza nel rispetto di disciplinari e regole di sicurezza.

Queste, peraltro prevedono indicazioni precise come: ogni giorno misurazione della temperatura ai genitori e accompagnatori (preferibilmente non over 60), ai bimbi e agli operatori, presenza di un educatore ogni 5 bambini fino ai 5 anni di età, uno ogni 7 per i bimbi dai 6 agli 11 anni e uno ogni dieci per i ragazzi dai 12 ai 17 anni.

Il gestore è tenuto a trasmettere al Comune nel quale si svolgono le attività, prima dell’avvio del servizio, la dichiarazione di presa visione delle linee di indirizzo regionale e di impegno al rispetto delle stesse; dovrà quindi sottoscrivere con le famiglie il “patto di responsabilità reciproca”. Quest’ultimo prevede, in particolare, che i genitori monitorino le proprie condizioni di salute, e quelle dei figli e dei conviventi, in maniera costante.

“Molte realtà si stanno organizzando con piccoli gruppi di ospiti, con figure di educatori a supporto dei titolari e coadiuvanti aziendali – precisa Chiara Recchia, responsabile di Donne Impresa di Coldiretti Verona”.

“La campagna – aggiunge Recchia – è il posto ideale in cui stare all’aria aperta e dove poter meglio applicare le distanze, grazie agli spazi aperti e alle tante iniziative proposte dagli agricoltori. Non si tratta solo di attività ricreative ma anche educative e formative.

Ad esempio coltivare un orto presuppone il calcolo delle misure a cominciare dagli attrezzi da usare, alla conta delle piantine da seminare che non devono essere nè vicine nè lontane. Confrontarsi con le attività agricole è un modo di approcciarsi a materie scolastiche come scienze, geografia, storia e matematica ma è anche il momento, dopo vari mesi, di stare insieme ad altri bambini pur mantenendo il distanziamento previsto dalle regole”.

(Coldiretti Verona)

Please follow and like us