PIANO ANTICOVID PER L’AGRICOLTURA VENETA. COLDIRETTI: “NONOSTANTE LE DIFFICOLTA’ IL SETTORE CHE GUARDA AL FUTURO”

VANTINI (GIOVANIIMPRESA): “POLITICHE PER IL SETTORE ALL’ALTEZZA DELLE PERFORMANCE DELLE AZIENDE “ 

16 giugno 2020 – In agricoltura la spinta agli investimenti non manca, soprattutto dalla parte dei giovani imprenditori: sono 435 le nuove aziende agricole, 332 in pianura e 103 in montagna. Lo rivela Coldiretti Veneto analizzando i dati dell’ultimo bando del Programma di Sviluppo Rurale che apre anche a nuove riflessioni incoraggianti. Nonostante la crisi provocata dall’emergenza sanitaria,  le pratiche presentate per il miglioramento delle strutture agrituristiche, fattorie didattiche e sociali sono 203, gli interventi richiesti di miglioria aziendale 754 e le misure per la gestione controllata della risorsa idrica 304. Per Coldiretti Veneto è uno spaccato interessante che somma 1.696 istanze innovative e di ammodernamento pari ad un bisogno di 146,58 milioni di euro di cui assegnati solo 78 milioni. Da sottolineare che l’insieme delle linee attiva investimenti per oltre 300milioni di euro.

“Si evidenzia – dice Alex Vantini delegato regionale degli under 30 di Coldiretti – che per accedere al pacchetto giovani è strategico per il punteggio il titolo di studio attinente al settore agrario.  E’ logico pensare – quindi – che proprio dalla campagna arriverà una nuova classe dirigente portatrice di progettualità all’insegna della qualità della vita, della salute dei cittadini, salubrità dei prodotti  e tutela del territorio”.

“La convinzione di intraprendere nel settore primario – spiega Alex Vantini  – non si ferma di fronte alla scarsità di risorse e,  dopo la pandemia, sembra addirittura più sostenuta. Gli imprenditori agricoli hanno fatto la differenza nel lock down – sottolinea Vantini – assicurando gli approvvigionamenti di cibo alla collettività, hanno messo in campo tutte le performance offerte dalle normative che riconoscono un ruolo multifunzionale alle imprese agricole. 60 mila realtà  quasi mai premiate dalle leggi di mercato, anzi penalizzate da speculazioni sui prezzi e distorsioni di filiera – insiste Vantini – nonostante ciò una task force di produttori ha consegnato ogni giorno la spesa a km zero alle famiglie venete, ha assicurando un pasto agli indigenti, ha continuato ad allevare il bestiame e a coltivare tipicità”.

“Le politiche per l’agroalimentare veneto devono puntare su quanto è già cantierabile, ovvero 300milioni di investimenti pronti,  e dimostrare, quindi, di essere all’altezza  del grande potenziale espresso dagli operatori agricoli – conclude Vantini – servono segnali anche di giustizia ed equità, evitando di abbassare la guardia verso le grandi lobby che controllano la catena alimentare.  Trasparenza e regole chiare, inoltre, daranno dignità ad un comparto che mette in sicurezza milioni di cittadini e consumatori”.

Elaborazioni dati Coldiretti su fonte Regione del Veneto