PTRC – Pigozzo e Zottis (PD): “Ex Poste di Mestre, altro pasticcio nel Piano: edificio in via di demolizione ancora inserito tra i beni da tutelare. Tocca a noi correggere l’ennesima stortura”

PTRC – Pigozzo e Zottis (PD): “Ex Poste di Mestre, altro pasticcio nel Piano: edificio in via di demolizione ancora inserito tra i beni da tutelare. Tocca a noi correggere l’ennesima stortura”

(Arv) Venezia 26 giu. 2020 –    “I pasticci nel Ptrc sembrano come le ciliegie: uno tira l’altro. È incredibile come l’ex Palazzo delle Poste a Mestre sia ancora inserito tra i beni da tutelare, nonostante una delibera di Giunta dica l’opposto. È una struttura in assoluto degrado, pericolante e, soprattutto, in via di demolizione per far posto a un albergo, è già messo nero su bianco. Siamo di fronte all’ennesima stortura di un Piano che, nonostante un percorso lungo 11 anni, contiene numerose falle: abbiamo già presentato noi l’emendamento per rimediare a questo errore”. Ad annunciarlo, il Consigliere del PD e Vicepresidente dell’assemblea di palazzo Ferro Fini Bruno Pigozzo insieme alla Vicecapogruppo dem Francesca Zottis. “È incomprensibile tanta leggerezza. Il Ptrc in approvazione prevede un elenco di edifici di valore storico definiti ‘Architetture del Novecento’ inseriti nel ‘Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto’: per questi è esclusa la demolizione se non in casi eccezionali – spiegano i due ripercorrendo l’iter – ma l’ex Palazzo delle Poste era già stato escluso con una delibera di Giunta del 28 settembre 2015, con una variante ad hoc. Possibile che la mano destra non sappia ciò che scrive la sinistra?” “Un’esclusione fatta in fretta e furia – proseguono i due esponenti dem – per dar seguito all’Accordo di programma per la riqualificazione urbana della zona della stazione di Mestre, di cui peraltro non si trova traccia negli elenchi ufficiali, in un primo tempo bloccato proprio per il vincolo architettonico. È incredibile come il Ptrc da una parte non garantisca la tutela di aree di pregio, consentendo interventi anche notevolmente impattanti, dall’altra mantenga ancora dei vincoli su un edificio cadente e in procinto di essere demolito. Dopo undici anni e quasi cinque milioni di spesa, i veneti meritavano un lavoro decisamente più accurato”.

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(Consiglio Veneto)

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