Caldo: Coldiretti, -10% latte con mucche stressate dall’afa

In Veneto stalle ad alta automazione per il controllo quotidiano di produzione

Docce e ventilatori a pieno ritmo per il benessere animale 

31 luglio 2020 – I computer nelle stalle venete lo segnano da giorni: è evidente il calo di produzione di latte intorno ad una media del -10% a causa del caldo che ha raggiunto temperature fino a 40 gradi nell’ultimo periodo. Lo segnala Coldiretti Veneto che sta monitorando la situazione grazie all’alta automazione adottata dagli allevatori che in tempo reale rivelano l’andamento quotidiano delle mungiture. Oltre agli uomini a soffrire l’afa sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie dove le vacche per lo stress manifestano una riduzione di latte prodotto. L’innalzamento della colonnina di mercurio preoccupa gli imprenditori zootecnici della pianura padana dove si concentrano le aziende che danno la materia prima per i formaggi italiani Dop, dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano.

Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.

In soccorso – rileva la Coldiretti Veneto  – sono già scattate le contromisure per il benessere: dalle docce refrigeranti ai ventilatori fino agli abbeveratoi  a pieno ritmo perché ogni singolo capo è arrivato a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Tutti gli interventi a supporto, rappresentano un aumento dei costi legati ai maggiori consumi di acqua ed energia che le aziende devono sostenere per tutelare i bovini nell’assedio del caldo.

(Coldiretti Rovigo)

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