Giugno 2020 – La spiritualità del Medio Oriente Cristiano

Don Elie Assaad è un giovane sacerdote libanese di 29 anni, in aiuto all’unità pastorale di Malo per l’estate 2020.

Durante il mese di luglio proporrà alcuni incontri aperti a tutti (secondo l’attuale normativa della fase 3) per conoscere meglio la Chiesa Siriaco-Maronita alla quale appartiene.

Gli appuntamenti sono in canonica a Malo dalle 20.30 alle 21.30 il lunedì sera con il seguente calendario:

·         13 luglio “La purificazione del cuore secondo la spiritualità siriaca”

·         20 luglio “Chiesa maronita e san Marun: Storia e spiritualità”

·         27 luglio “San Charbel: vita e spiritualità”

 Domenica 19 luglio alle 19,00 nel duomo di Malo santa Messa in rito maronita.

Abbiamo rivolto alcune domande a don Elie per conoscere meglio lui e gli incontri che propone.

Don Elie da quanto tempo sei in Italia?

Appartengo da tre anni alla diocesi di Antelias, in Libano, dove sono stato ordinato sacerdote. Sono in Italia dall’agosto 2019 per studiare Teologia Morale all’Università Gregoriana di Roma. Sono venuto a Malo per aiutare e fare un’esperienza pastorale che mi permetta di conoscere la Chiesa Cattolica di rito latino.

Sono stato già a Natale a Malo, dovevo venire per Pasqua, ma il Covid-19 ha cambiato anche questi nostri programmi.

Come sono nati gli incontri che stai proponendo a Malo?

E’ stato un desiderio comune tra il parroco don Giampaolo Barausse e me. Frequentando da vicino la Chiesa di rito latino ne vedo tutta la ricchezza e così, nel dialogo, ci sembrava un’occasione quella di raccontare la Chiesa Maronita alla quale appartengo. Spesso pensando all’Oriente cristiano s’immagina che ci sia solo la Chiesa Ortodossa, ma non si conoscono le altre Chiese cattoliche di rito diverso, com’è quella libanese.

Come saranno questi incontri?

Saranno incontri di parole e musica nel giardino della canonica di Malo il lunedì dalle 20.30 alle 21.30. Non sono incontri per chi conosce già la teologia, ma per tutti, così da permettere a tutti di gustare anche questi temi.

Il primo è già stato lo scorso 6 luglio ed è stato dedicato alla storia e alla spiritualità della Chiesa siriaca.

Ogni Chiesa orientale infatti ha un patrimonio spirituale comune alle altre, ma ciascuna ha poi un proprio rito.

L’incontro di lunedì 13 luglio invece sarà incentrato sul tema della purificazione del cuore secondo la tradizione dei padri siriaci. Qualche volta pensiamo che sia solo l’intelletto la sola sede dell’intelligenza, ma secondo la Bibbia e la spiritualità orientale, la sede dell’intelligenza è il cuore, non inteso come sentimento, ma come centro più intimo della persona. Lì si concentra tutta la persona umana.

Il terzo incontro sarà sulla Chiesa Maronita, l’unica Chiesa cattolica che porta il nome di un santo, san Maron. La storia di questa Chiesa, cattolica fin dal 400 dC, è particolare perché conserva riti e tradizioni diverse da quelle del rito romano.

L’ultimo incontro sarà su san Charbel, un santo libanese conosciuto in tutto il mondo.

Durante gli incontri ci saranno intermezzi musicali italiani, non solo religiosi.

San Charbel è chiamato anche il padre Pio d’Oriente. Ha avuto un ruolo particolare nella tua vita, visto che l’hai scelto per dedicargli un intero incontro?

Ci sono due cose che della sua vita mi piacciono in modo particolare. La prima è la preghiera. Ha vissuto per 40 anni da eremita, non per fuggire dal mondo, ma per poter pregare per tutto il mondo. E’ stata una scelta per avere il tempo di pregare per tutto il mondo. E’ un santo che intercede per tutti nei miracoli, non soltanto per i cristiani. L’altro aspetto che mi piace di lui è che non ha scritto nemmeno una parola. Può sembrare strano che una persona diventi santa senza aver scritto niente, ma è anche la conferma che Dio può fare cose grandi nella nostra vita! Non importa se a livello intellettuale siamo importanti o facciamo grandi cose. Questo conferma l’importanza della vita spirituale. Mi piace molto il silenzio che lui ha: se lo guardiamo, non possiamo non pregare perché in lui c’è tanto amore, ma anche tanto silenzio.

Mi sembra che nei temi degli incontri emerga un filo conduttore: l’attenzione all’interiorità. Forse fa parte di una tua particolare sensibilità? E’ un’esperienza che ti è stata trasmessa in qualche tempo particolare della tua vita?

Nella Chiesa maronita non ci sono tanti libri di teologia sistematica, ma soprattutto di teologia spirituale. Sono libri che raccontano come vivere la spiritualità e che questa è presente nella liturgia.

I maestri spirituali sono i santi. L’intelligenza è legata alla spiritualità della persona, perché l’intelligenza è in tutto il corpo umano.

Ascoltandoti mi sono chiesta se come Chiesa cattolica Maronita potreste essere la Chiesa che fa da ponte, da trait d’union, tra la Chiesa cattolica di rito latino e la Chiesa Ortodossa? E’ possibile un dialogo tra Chiese sorelle? Cosa ne pensi?

Sì, è così. San Giovanni Paolo II ha detto una cosa bellissima del Libano e cioè che il Libano non è un paese, ma una missione, un messaggio. Questo significa vivere nella ricerca di dialogo continuo tra le diverse confessioni cristiane.

Questo permette il dialogo anche con le altre fedi? Quale può essere l’ingrediente per una buona riuscita del dialogo interreligioso?

E’ sicuramente una grande ricchezza reciproca sia il dialogo tra Chiese sorelle sia tra religioni diverse. Nel mio paese ci sono tanti musulmani, ma da sempre cerchiamo di vivere nella ricerca del dialogo. La bellezza della nostra rivelazione è che ammette che non c’è una sola via per scoprire Dio, quindi ciascuno trova la via nella quale Dio gli si rivela. Occorre non dominare l’altro e non avere la pretesa di avere la verità assoluta: l’altro non è sempre in errore, così come non lo sono io. Cerchiamo di conoscere la totalità della verità soprattutto con l’ascolto, perché nessuno ne può possedere la totalità.

E il Libano di domani come vorresti che fosse?

Il Papa ci ha invitati a vivere in pace questo messaggio, tra cristiani e musulmani. Cerchiamo di vivere la gioia insieme e non lasciamo a chi la pensa diversamente di creare problemi tra di noi.

Cerchiamo di vivere in pace per essere amici di tutti e nemici di nessuno.

Torno al programma che proponete a Malo. Che attenzioni ci saranno per evitare il disagio che si può provare in un rito che non si conosce?

Tutto il rito sarà in italiano, tranne la consacrazione che sarà in siriaco. Ci sarà un foglietto per poter seguire la Messa e credo che questo possa già essere un buon aiuto. Inoltre prima dell’inizio spiegherò alcune cose…e poi ho già detto che la Messa durerà un’ora perché le persone mi avevano iniziato a chiedere se sarebbe durata molte ore come nel rito ortodosso!

Don Elie ci tiene a ringraziare in particolare l’unità pastorale di Malo che lo accoglie, ma tutta la diocesi di Vicenza per l’occasione che gli offre. E’ molto grato anche per chi ha, nei secoli, studiato teologia in modo sistematico, così da permettere a lui e alla Chiesa maronita di approfondire anche la loro spiritualità oltre che quelle delle altre Chiese cattoliche.

 

sr. Naike Monique Borgo

(Diocesi di Vicenza)

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