Terrestri d’estate, Silent play in Basilica palladiana e sul fiume Retrone

 Tornano a grande richiesta due esplorazioni teatrali radioguidate tra le più amate de La Piccionaia: il grande classico “Le voci della Basilica” e la discesa fluviale sul Retrone “La porta d’acqua”. Due performance interattive di drammaturgia dei luoghi, che non potevano mancare all’interno di un festival, “Terrestri d’estate”, che quest’anno, nel cinquecentenario della prima circumnavigazione del globo realizzata da Magellano e raccontata nei suoi diari dal vicentino Antonio Pigafetta, che vi prese parte in prima persona, è dedicato a tutti quegli esploratori, artisti visionari(tra cui Andrea Palladio), ricercatori e generatori di bellezza che sono stati ispirati dai nostri paesaggi e hanno reso il nostro territorio un luogo conosciuto in tutto il mondo.

“Terrestri d’estate” è curato da La Piccionaia e realizzato per il Comune di Vicenza e AIM Gruppo con Biblioteca Civica Bertoliana, con il contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali, in rete con Pigafetta500, Illustri, ALDA European Association for Local Democracy e Festival Vettore Utopia, con il sostegno di Centro Veneto Bassano Banca e la partnership tecnica di Panda Print, Tipografia Unione, Studio Mama e Manaly Stand Eventi, all’interno del cartellone estivo del Comune di Vicenza “Viaggio in città”.

Primo appuntamento, giovedì 23 luglio e martedì 28 luglio, in doppia replica (ore 18 e 20.30), con lo storico Silent Play “LE VOCI DELLA BASILICA”: un itinerario teatrale multimediale all’interno del capolavoro di Andrea Palladio, nonché monumento simbolo di Vicenza. Un percorso tra gli echi del cantiere de della sua lunga storia, alla scoperta del genio di Palladio e del rapporto tra architettura e natura, città e vita. Un progetto di Carlo Presotto e Paola Rossi, con le video-installazioni di Alberto Salvetti e le musiche originale di Michele Moi e la conduzione di Matteo Balbo, che è insieme performance ludica, progetto di indagine sulla memoria e dispositivo di riappropriazione del patrimonio collettivo, dedicato ad un edificio che è stato inserito nel 1994 nella lista Unesco dei patrimoni dell’umanità, è diventato nel 2014 Monumento Nazionale e ha ricevuto, nello stesso anno, il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale per i lavori di lavori di restauro e consolidamento realizzati tra il 2007 e il 2012.

Oggi la Basilica è un moderno catalizzatore di eccellenze vicentine e propulsore di arte e cultura: un “lieto fine” per un edificio che, nei suoi quattro secoli di vita, ha attraversato una storia a dir poco travagliata: dai primi, fallimentari tentativi di cingere con un loggiato l’originaria costruzione gotica, al rincorrersi di progetti degli architetti più in vista dell’epoca, per arrivare, finalmente, nel 1549, all’assegnazione dell’incarico ad un giovane e decisamente poco noto architetto locale – Palladio, appunto – destinato a diventare un genio dell’architettura di tutti i tempi e a portare con sé nella storia la città di Vicenza. Un cantiere durato 65 anni, costato 60 mila ducati e conclusosi nel 1614, 34 anni dopo la morte di Palladio. Ma il momento più drammatico fu il 18 marzo 1945, quando la Basilica fu colpita e sventrata dai bombardamenti alleati e l’incendio fu tale che il rame della copertura piovve a getti violenti sulla piazza. Ricostruita la carena nell’immediato dopoguerra grazie al legno donato dall’Altopiano dei Sette Comuni, negli ultimi 50 anni la Basilica è stata teatro di spettacoli e di eventi sportivi, soprattutto partite di pallacanestro negli anni ‘60 e ‘70 quando le squadre vicentine femminili dominavano il campionato nazionale.

“La mattina del 27 novembre del 2010 – raccontano Presotto e Rossi – una femmina adulta di capriolo viene avvistata nel centro di Vicenza. I suoi grandi occhi interrogavano le strade e i palazzi della nostra città… siamo partiti da qui per guardare anche noi la città da un diverso punto di vista, scoprire un “altro” sguardo. Fare, insieme, mente locale”.

L’appuntamento è invece per domenica 26 luglio in doppia replica (ore 11 e 18) con “LA PORTA D’ACQUA” con la conduzione di Carlo Presotto: un percorso in canoa sul Retrone, dal quartiere dei Ferrovieri fino al centro storico di Vicenza, che restituisce il punto di vista sulla città da quella che, per centinaia di anni, è stata una delle principali vie d’accesso per merci e viaggiatori. Un progetto nato in collaborazione con l’Associazione RiverLand che promuove la tutela, la rigenerazione e la valorizzazione delle vie d’acqua, in particolare quelle urbane, e realizzato con la collaborazione di Biosphaera che cura la logistica, l’attrezzatura e la guida fluviale professionale.

Il ritrovo per i partecipanti è al Teatro Astra, da dove una navetta li condurrà all’imbarcadero di Parco Retrone. Da qui avrà inizio la discesa fluviale, lasciandosi trasportare dolcemente dalla corrente accompagnati da una drammaturgia in cuffia fatta di racconti e atmosfere musicali, che collega idealmente la città di oggi con quella medievale e rinascimentale. Arrivati a costeggiare la stazione ferroviaria, suoni e racconti narrano del rapporto imprevedibile tra l’uomo e il fiume: un rapporto delicato e, spesso, conflittuale. Fino ad arrivare all’ansia di Santa Libera, dove si spalanca il panorama mozzafiato sulla città palladiana. Scivolando tra i palazzi rinascimentali si entrerà da Ponte Furo, una delle porte d’acqua medievali di Vicenza: da qui in poi, gli occhi si riempiranno di scoperte, incontrando i resti del porto romano, le numerose arcate – ora interrate – che fungevano da ricovero per le barche, il ponte veneziano di San Michele e quello medievale delle Barche, fino al rientro all’altezza del Teatro Astra. “E lo sguardo sulla città non sarà più lo stesso”, assicura Carlo Presotto.

Prenotazione obbligatoria. Gli eventi si svolgeranno in sicurezza e nel rispetto della normativa anti-covid. Le cuffie verranno sanificate ad ogni utilizzo.

“TERRESTRI D’ESTATE 2020” è la 3edizione di un progetto che unisce teatro, arti visive, performance, itinerari, laboratori e giochi. Venti giorni di spettacolo, dedicate alla diffusione dell’arte in tutte le sue forme; un programma in 3 sezioni – famiglie, silent play, teatro, a cui si aggiunge InChiostro, l’iniziativa della Biblioteca Civica Bertoliana quest’anno realizzata in collaborazione con La Piccionaia – che si rivolge a tutte le età e che quest’anno vuole essere un invito a prendere esempio da chi ha saputo vedere la bellezza senza perdere mai la voglia di osservare, scoprire, preservare e custodire, nella convinzione che l’esperienza del bello ci apre all’altro e ci dice qualcosa su noi stessi.

Il programma dettagliato è scaricabile dal sito www.teatroastra.it

Biglietti: “Le voci della Basilica” 7 euro – “La porta d’acqua” 25 euro

Si raccomanda l’acquisto in prevendita sul suto www.teatroastra.it (con bonifico bancario) e presso l’Ufficio del Teatro Astra (senza diritti di prevendita); tramite circuito Vivaticket dal sito www.teatroastra.it (con diritti di prevendita).

Informazioni e prevendite: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.itwww.teatroastra.it

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.

(Comune di Vicenza)

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