Comunicato stampa: Covid19. Report dell’attività svolta da marzo a settembre 2020 dalla Polizia Locale

Presentato a Palazzo Moroni dall’assessore Diego Bonavina e dal comandante della Polizia Locale, Lorenzo Fontolan, il report dell’attività svolta dal Corpo dall’inizio dell’emergenza Covid19 alla fine del mese di settembre.

Il report

La Polizia Locale è stata chiamata ad operare immediatamente con l’emanazione del primo DPCM emergenziale dell’8 marzo 2020 ed è stata individuata dall’Amministrazione comunale, tramite delibera di Giunta, come servizio essenziale da rendersi in presenza.
Con tale DPCM veniva imposto il primo lockdown, per i cittadini, tramite il divieto di spostamento dalla propria abitazione fatta eccezione per motivazioni legate all’attività lavorativa, alla salute, a situazioni di necessità, da rendersi con autocertificazione cartacea. Tale obbligo inizialmente era sanzionato penalmente con denuncia all’Autorità giudiziaria.

L’attività della Polizia Locale si è inoltre indirizzata nei confronti delle imprese con la verifica della chiusura delle attività dei pubblici esercizi, inizialmente prevista dalle ore 18:00 ed in seguito disposta permanentemente, ed alla verifica del rispetto, da parte delle altre attività commerciali, delle misure di prevenzione della gestione dell’accesso e della permanenza nei locali.

La Polizia Locale accerta la prima violazione alle restrizioni imposte alle imprese in via dell’Artigianato, nella zona industriale, ove in un circolo privato in orario notturno veniva improvvisata una discoteca, con la presenza di una sessantina di persone, con musica ad alto volume e presenza anche in strada di persone.
Viene denunciata anche una cittadina: a seguito di una segnalazione per musica ad alto volume proveniente dall’interno di un appartamento, gli agenti accertavano mentre era in corso una vera e propria “festa privata”, che una signora di nazionalità peruviana ospitava altri 5 cittadini peruviani residenti a Milano e che non avevano alcun titolo per essersi spostati e rimanere nella città di Padova, all’interno dell’unità abitativa.

Il 20 marzo 2020 viene emessa l’ordinanza regionale n. 33 con la quale, tra gli altri obblighi, viene disposto il divieto dell’uscita dalla propria abitazione per una distanza superiore ai 200 metri.

Il 25 marzo 2020 viene emesso il Decreto Legge n. 19/2020 che, riconfermando le principali disposizioni del lockdown sia per le attività economiche sia per gli spostamenti individuali, prevedeva oltre alla chiusura totale dell’attività di somministrazione anche la chiusura di parchi, aree gioco ville e giardini pubblici sanzionandone la violazione amministrativamente e prevedendo anche la sanzione accessoria della chiusura per un periodo minimo di 5 giorni delle attività economiche che non rispettavano le misure precauzionali.

Corrispondentemente, l’attività di controllo della Polizia Locale, nella parte finale di marzo e nel mese di aprile avrà quale finalità prevalente l’accertamento delle motivazioni legate allo spostamento delle persone in ambito urbano ed extraurbano: tra le giustificazioni fantasiose ed inutilmente addotte a giustificazione di alcuni spostamenti, si ricordano quelle legate a contrasti e litigi tra fidanzati e parenti, all’esigenza di percorrere decine di chilometri per recarsi al proprio supermercato “di fiducia”, fino alla necessità di garantire lo sgambamento dei cani.

Il 14 aprile, a seguito di numerose segnalazioni relative ad assembramenti di persone dedite a passeggiate e attività motoria sui lungargini del Brenta e del Bacchiglione, viene adottata l’ordinanza sindacale che impedisce la circolazione di pedoni e velocipedi sui principali lungargini della città, determinando il conseguente impiego massivo di pattuglie motomontate e di agenti in mountain-bike per un’attività di prevenzione e informazione in presenza e per la verifica del rispetto di quanto imposto.

Unitamente a tali servizi la Polizia Locale è stata chiamata ad operare in sinergia e stretto contatto con le forze di Polizia statali, a seguito dell’attuazione di specifiche ordinanze motivate da esigenze di ordine pubblico emesse dal Questore, nei principali quadranti orari giornalieri per il controllo e presidio di numerose piazze in cui venivano segnalate possibili anomalie per la presenza di assembramenti o per il contrasto di irregolarità e situazioni di degrado minaccianti la sicurezza urbana, anche correlate allo spaccio di stupefacenti.

Il 3 maggio con ordinanza del Presidente regionale viene data ai Comuni la possibilità di riaprire i mercati cittadini adottando gli opportuni piani di sicurezza, con controlli agli ingressi ed uscita a numero chiuso e percorsi obbligati, imponendo adeguate prescrizioni per l’uso di guanti e mascherine. Anche in questo caso la Polizia Locale è in prima linea nella gestione dei flussi di persone che tornano a vivere ed affollare i mercati delle piazze centrali e di Prato della Valle; a fianco degli agenti vi sono anche i volontari della Protezione Civile.

Il 18 maggio si assiste alla seconda fase di progressiva riduzione delle restrizioni del lockdown, con la riapertura dei pubblici esercizi e delle principali attività commerciali. Fanno quindi riscontro le prime segnalazioni di eccessi legati alla movida notturna nel centro storico; da allora, tutti i giorni almeno due pattuglie della Polizia Locale effettuano un presidio continuativo delle zone più centrali, con funzione preventiva e di controllo del fenomeno, dalle prime ore del pomeriggio a notte inoltrata, ben oltre l’orario di chiusura delle attività di somministrazione.

Numerose, in questo arco temporale, le segnalazioni dei cittadini evidenzianti possibili comportamenti scorretti oppure omissioni nelle misure preventive di ostacolo alla diffusione del virus tenuti sia da attività commerciali sia da singoli soggetti, diffusi sul territorio comunale. L’aumento progressivo della riapertura delle attività economiche determinava anche una maggiore attenzione nella verifica dell’attuazione ed adozione delle principali misure e presidi di prevenzione. Sia nel centro storico che nel contesto periferico, alle violazioni riscontrate si accompagnava la chiusura dell’attività commerciale per un periodo minimo di 5 giorni.

Particolarmente impegnativa l’attività di presidio dei principali parchi ed aree verdi cittadine con personale dipendente dall’Amministrazione comunale unitamente al servizio di nonno vigile a cui veniva disposto dal Comando un servizio di visibilità ed ausilio agli operatori nell’attività di informazione di cortesia agli utenti delle aree verdi delle norme di comportamento in presenza di persone e degli obblighi di distanziamento.

Così pure in agosto prima e da settembre poi, con la ripresa dell’attività scolastica ed universitaria, la Polizia Locale ha svolto e svolge un controllo sui mezzi pubblici di trasporto finalizzato alla verifica dell’effettivo utilizzo delle mascherine facciali da parte dei soggetti trasportati in “ambienti chiusi”.

Stante l’attuale situazione di recrudescenza ed aumento dei contagi da Covid-19 e la previsione di nuovi obblighi normativi tra cui, principale e recentissimo, quello di indossare sempre all’aperto in ambito urbano la mascherina facciale, l’attività della Polizia Locale proseguirà nell’ottica di un servizio reso per il mantenimento di un’ottimale stato di salute della cittadinanza di Padova, prevenendo con la propria presenza, per quanto possibile, situazioni e comportamenti che pregiudicano la vivibilità ed il diritto alla salute e benessere fisico in tutta la città.

(Comune di Padova)

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