Innovazione e strategie regionali per la gestione dei rifiuti urbani

Innovazione e strategie regionali
per la gestione dei rifiuti urbani
al via oggi a Conegliano la VII edizione di
Ecoforum Veneto 2022 di Legambiente

Riduzione dei rifiuti, sistemi di raccolta differenziata sempre più innovativi, applicazione della tariffazione puntuale, investimenti decisi nella filiera del riuso con centri dedicati e piattaforme di avvio al riutilizzo. Sono i temi chiave della VII edizione di Ecoforum Veneto organizzata da Legambiente Veneto in programma a Conegliano nell’ex Convento di S. Francesco.

La giornata di apertura di Ecoforum Veneto 2022 si è articolata in momenti di conoscenza e confronto sui nuovi obiettivi regionali del Piano Rifiuti e di approfondimento sui modelli e sulle filiere dell’economia circolare, attraverso il racconto delle esperienze regionali più avanzate di raccolta, riciclo e tariffazione: un confronto tra buone pratiche che mirano alla riduzione del rifiuto, ad attivare sistemi innovativi di gestione, a realizzare impianti per il riciclo, centri per il riuso e piattaforme per il riutilizzo dei beni. Prassi virtuose e sperimentazioni innovative spesso attivate direttamente da amministratori ed enti gestori del nostro territorio, che l’Ecoforum di Legambiente ha portato all’attenzione di Sindaci, addetti ai lavori e cittadini.

All’evento hanno partecipato Consigli di Bacino, Amministrazioni Pubbliche, aziende virtuose e operatori del settore, a confronto con le Istituzioni e la politica nazionale e regionale con l’obiettivo di accendere la discussione che dovrà portarci all’elaborazione di una visione comune e di una strategia condivisa, nel rispetto dei nuovi traguardi fissati dal Piano Rifiuti Regionale.

La sessione mattutina di Ecoforum ha visto le relazioni di Loris Tomiato, direttore generale di Arpav sullo stato dell’arte nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani e Paolo Giandon,  direttore Direzione Ambiente e Transizione Ecologica, Regione del Veneto di Regione Veneto sugli impegni e l’agenda fissati dall’aggiornamento del piano rifiuti regionale, entrato in vigore alla fine di agosto.

«Importante la sinergia forte che abbiamo con Arpav perché per una pianificazione di questo livello è necessario avere informazioni aggiornate per poter conseguire gli obiettivi che ci siamo dati – ha spiegato  Paolo Giandon,  direttore Direzione Ambiente Transizione Ecologica, Regione del Veneto – . Quest’anno ci poniamo obiettivi più ambiziosi pensando anche agli impianti di smaltimento che sono  pochi e preziosi e che dovrebbero diminuire sempre più, ma dobbiamo trovare una collocazione per i  rifiuti. L’obiettivo è passare dai 104 kg pro capite in Veneto nel 2020 a 90 kg nel 2030, meglio se 80 con le buone pratiche”.

“Partendo dalle 12 tesi di Legambiente tra cui ci sono i no a nuovi inceneritori e discariche ci siamo chiesti come tradurlo in pratica – ha sottolineato Loris Tomiato, direttore generale ARPAV – Da qui il senso dell’accettazione e dell’impegno per le politiche che la Regione ha posto come elemento di sostanza. Restano però forti disomogeneità nei territori in regione, ma già alcuni territori sono sotto l’obiettivo delle buone pratiche dell’80%. Importante anche il tasso di riciclo – garanzia che il materiale raccolto è destinato al riciclo – e con la regia regionale, la tariffa unica, e la responsabilità dell’utenza poniamo l’obiettivo del tasso di riciclo al 70% nel 2030. Lavoriamo alla digitalizzazione dei servizi di raccolta e gestione dei rifiuti per poter analizzare ogni processo raccogliendo dati e ottimizzarlo in chiave di riduzione dell’impatto ambientale, oltre che per ottimizzare i servizi alla città. Ricordo che. migliore tecnologia significa miglior tutela ambientale”.

Su questi stimoli sono intervenuti i partecipanti, che hanno mosso analisi e proposte operative sui temi chiave quali la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti, la sperimentazione di nuovi e innovativi processi di raccolta, recupero e riciclo, l’avvio di centri per il riuso e di piattaforme per l’avvio al riutilizzo dei beni.

L’europarlamentare Gianantonio Da Re ha ricordato l’importanza della responsabilità della cittadinanza e della necessità dell’ educazione ambientale nelle scuole

“Non è un mistero che il sistema di gestione dei rifiuti del Veneto sia tra i più avanzati d’Italia – ha dichiarato Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – ma per mantenere questi primati, anche alla luce dell’effettiva e recente entrata in vigore del Piano Rifiuti del Veneto, è tempo di alzare l’asticella. Per questo è importante iniziare a ragionare in termini di residuo ’indifferenziabile’ e non più solo di ‘indifferenziato’ se vogliamo davvero ridurre sempre di più il conferimento in discarica o all’inceneritore dei materiali oggettivamente al momento non riciclabili.”

Mettersi in moto su questi temi, secondo Legambiente, significa innanzitutto accendere i riflettori sulla qualità della raccolta differenziata ed iniziare a non parlare più solo in termini di percentuali raggiunte. La quantità del riciclo dipende dalla qualità della raccolta e su questo aspetto il Veneto può fare ancora molto: da una prima analisi dei dati infatti emerge come con il Porta a Porta spinto e con centri di raccolta ben strutturati la frazione di
impurità sia tra l’1 e il 2%, percentuali che tendono ad aumentare rapidamente quando le modalità della raccolta sono miste (PaP e stradale) o solo stradali. Rimane ancora molto da intercettare, soprattutto in quei territori che faticano ad organizzare sistemi efficienti di governo del ciclo dei rifiuti. Sarà importante quindi monitorare nei prossimi anni l’evoluzione delle modalità delle raccolte e della qualità dei rifiuti intercettati. A riguardo la trasparenza e fruibilità delle analisi merceologiche sarà sempre più fondamentale per quantificare gli sforzi fatti e i risultati ottenuti da parte di tutti.

A Ecoforum si è discusso anche di recupero di materia, che in Veneto, grazie alle capacità dell’imprenditoria locale, può contare su di una rete impiantistica ampiamente adeguata a soddisfare il fabbisogno regionale, con filiere di recupero d’eccellenza nel comparto nazionale ed internazionale. Una di queste è sicuramente la filiera dei rifiuti organici, sempre in continua evoluzione tra compostaggio, digestione anaerobica, recupero di energia e produzione di biogas e di biometano, e che diverse aziende della nostra regione stanno sviluppando con impegno. Una straordinaria innovazione tecnologica ‘made in veneto’ che oggi gestisce e trasforma in compost di qualità ed energia più del 30% dei rifiuti urbani che produciamo in regione.

All’orizzonte vi sono già studi per ulteriori upgrading di processo che condurranno anche alla produzione di idrogeno. Un modello virtuoso che i Comuni devono conoscere e sostenere per aiutare concretamente il Paese a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, senza dimenticare che l’energia proveniente da fonti rinnovabili contrasterebbe anche l’aumento delle bollette, tema al momento molto preoccupante e sentito.

“È un piacere accogliere il prestigioso Ecoforum Veneto per la prima volta nel Bacino Sinistra Piave, in uno dei nostri Comuni serviti – ha salutato Giacomo De Luca, presidente di Savno – Un plauso a Legambiente per l’organizzazione di un evento che anche quest’anno si contraddistingue per la qualità dei relatori e dei contenuti portati sul tavolo. Appuntamenti come questo sono estremamente importanti: permettono reti di scambio di esperienze, competenze e buone pratiche fondamentali per le aziende del settore”.

Nella mattinata sono intervenuti anche l’europarlamentare Gianantonio Da Re: l’Onorevole Rachele Scarpa; Silvia Rizzotto, Presidente II Commissione Consiliare Consiglio Regione del Veneto; Stefano Ciafani, Presidente nazionale Legambiente.

Nel pomeriggio si è invece si è discusso di metodi di tariffazione, puntuali e di bacino, e di come i Consigli di bacino stiano impostando e programmando l’avvento del Comitato unico regionale di bacino – il cui avvio è previsto dal nuovo Piano già nel 2023 – che introduce importanti obiettivi ed efficaci strumenti tra cui l’applicazione della tariffazione puntuale di bacino (chi inquina paga) e la tariffa unica di smaltimento per punire chi non
avvia a riciclo.

“Solo con una coesa ‘spinta civica’ da parte di cittadini, amministratori, consigli di bacino e aziende impegnate nella gestione del ciclo dei rifiuti – ha concluso Lazzaro – potremmo davvero archiviare la stagione degli impianti delle discariche e degli inceneritori ed avviare quella degli investimenti sostenibili, dell’occupazione green e dell’economia circolare e di prossimità territoriale che genera benefici alle comunità e all'ambiente. Per continuare a progredire e rendere stabile, concreta e virtuosa l’economia circolare in Veneto, alla luce dell’entrata in vigore dell’aggiornamento del Piano rifiuti regionale”.

Ecoforum prosegue domani 3 dicembre con la giornata dedicata alla presentazione dei dati regionali sul ciclo dei rifiuti elaborati da Arpav, delle performance “Rifiuti Free” e delle buone pratiche territoriali del Veneto, che verranno presentate e divulgate con l’annuale rapporto Comuni Ricicloni Veneto, che promuove e premia i Comuni ed i Consigli di Bacino che hanno saputo organizzare la gestione dei rifiuti in maniera efficiente permettendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi.

Ecoforum Veneto è realizzato con il patrocinio e il contributo dell’Assessorato Regionale Ambiente – Clima – Protezione civile – Dissesto idrogeologico e il patrocinio di Arpa Veneto.
Comuni Ricicloni Veneto 2022 è sostenuto da Savno, S.e.s.a, Cesaro Mac Import, AcegasApsAmga, ASVO, Etra, Bioman, Contarina, Berica Utilya, CONAI, Favini, Studio Ecologia.
Media partners: La Nuova Ecologia e Gedi News Network – La Tribuna di Treviso

Ufficio stampa Legambiente Veneto

(Legambiente Veneto)

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