“Lavoriamo insieme per eliminare il fenomeno della violenza sulle donne, indegno di una società civile”: così il Vescovo alla presentazione di “Casa Rotary – no alla violenza di genere”

Una casa sicura dove poter crescere in consapevolezza, autostima e recuperare la propria dignità. E’ il progetto per donne vittime di violenza e per i loro figli presentato lunedì 27 marzo, a palazzo Rinaldi di Treviso, presente il vescovo Tomasi. A promuoverlo il Rotary Club Treviso Nord, la Fondazione Opera Pia Maurocordato, il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, che hanno dato vita a un progetto di accoglienza e accompagnamento rivolto a queste donne e ai loro figli.

Si chiama “Casa Rotary” il progetto contro la violenza di genere, e nasce da un’iniziativa del Rotary Club Treviso Nord – spiega una nota – che ha trovato immediato supporto di altri club del territorio (RC Treviso, RC San Donà di Piave, RC Treviso Terraglio, RC Opitergino Mottense e Rotaract Treviso), della Fondazione Opera Pia Maurocordato, che ha messo a disposizione un appartamento ad un canone di estremo favore e del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso OdV che gestirà la Casa secondo un Protocollo ben definito. Si tratta di un appartamento di transizione nella fase più delicata di costruzione, per la donna, di un nuovo percorso di vita, un luogo sicuro per tornare a vivere serenamente la propria quotidianità, un segno di speranza e di futuro. Il Rotary Club Treviso Nord, attraverso donazioni e collaborazione dei soci, sostiene le spese di locazione e gestione dell’appartamento per un primo periodo di tre anni e contribuisce all’assistenza amministrativa e legale.

Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Treviso, Mario Conte, i referenti del Rotary club, che hanno ricordato il valore del progetto e il proprio impegno sociale nel territorio, e la rappresentante del Centro antiviolenza – Telefono rosa di Treviso, che ha parlato di un “sogno che si realizza”. Sergio Criveller, presidente della Fondazione Opera Pia Maurocordato, ha ricordato la storia dell’Opera Pia e dei coniugi Anna Maria e Alessandro Antoniadi Maurocordato, che, non avendo avuto figli, hanno desiderato lasciare ai minori in difficoltà il proprio patrimonio. Criveller ha parlato di un “gesto di amore” come risposta alla negazione dell’amore che è la violenza sulle donne.

Il Vescovo, nel suo intervento di saluto ha ringraziato tutti gli attori coinvolti, sottolineando il valore aggiunto della condivisione, del realizzare insieme un progetto così importante. “C’è bisogno di aiutarsi per una conversione, per uno sguardo diverso nei confronti delle donne e delle persone fragili – ha sottolineato mons. Tomasi -. C’è un cammino che deve fare la nostra società, e anche la Chiesa, per quanto riguarda il rispetto delle donne. La violenza è la risposta dei deboli, anche se sappiamo che può albergare in ciascuna persona. E la violenza sulle donne è ospitata da una storia e da una cultura, non è un destino, non può continuare a esistere. Una società non è degna di questo nome se continua a tollerare questo fenomeno. Dobbiamo lavorare molto, insieme. Le risorse che abbiamo dobbiamo metterle a disposizione del bene” ha ricordato il Vescovo, che ha ringraziato la Fondazione per le tante iniziative a favore dei minori e delle famiglie, e il Rotary, impegnato a restituire e mettere a disposizione benefici e talenti. Mons. Tomasi ha ringraziato anche il Centro antiviolenza per il suo lavoro di prevenzione e promozione della pari dignità uomo – donna. “C’è tanto da fare, anche come Chiesa, è un impegno che sento di prendermi – ha detto il Vescovo -. Se cresciamo insieme, il potenziale di bene che ne viene è straordinario. Casa significa sentirsi al sicuro. E allora, deve diventare casa ogni realtà, ogni istituzione, ogni incontro”.

Il Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso OdV è attivo da 35 anni nel territorio, a difesa delle donne. Nel solo 2022 ha preso in carico 176 donne; il 35% di loro è a rischio alto per la propria vita e per quella dei figli e spesso queste donne non sono proprietarie o cointestatarie della casa di famiglia. Ecco che un appartamento come Casa Rotary diventa essenziale per un percorso di uscita da situazioni molto difficili. Il Centro si occuperà di gestire la fruibilità della Casa secondo quanto stabilito dal Protocollo e mette a disposizione le proprie operatrici per l’aiuto psicologico e legale delle ospiti.

La Fondazione Opera Pia Maurocordato ha ristrutturato l’immobile, arredato grazie alle donazioni del Rotary. La Fondazione ha finalità di assistenza e beneficenza ed è attiva a Treviso e provincia. Attraverso la collaborazione con parrocchie e Servizi sociali comunali, contribuisce al sostegno di minori in difficoltà e delle loro famiglie. Inoltre, da qualche anno, su progettualità specifiche, concede in locazione ad associazioni ed enti del territorio i propri immobili, applicando un canone sociale.

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(Diocesi di Treviso)

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