Un “Bòcolo” umano in Piazza San Marco per rinnovare la tradizione

Un “Bòcolo” umano nel cuore di Venezia questa mattina ha celebrato la Festa di San Marco per inviare il messaggio di una città straordinariamente viva e moderna, capace di guardare al domani a partire dalle proprie bellissime tradizioni.

La performance in Piazza San Marco, intitolata “Una rosa per Venezia – A rose for Venice” e nata da un’idea di Elena Tagliapietra e Alberto Toso Fei, ha visto il coinvolgimento di oltre 600 persone che hanno risposto alla call pubblica per dare vita a 850 metri quadrati di petali rossi e altri 150 di gambo e foglie verdi e rivivere così la leggenda legata al fiore donato nel giorno di San Marco: quella dell’amore tra la nobile Maria Partecipazio e il cantastorie Tancredi.

A completare la performance artistica collettiva è stato un flash-reading dello scrittore Alberto Toso Fei, che – in italiano, inglese e veneziano – ha raccontato la leggenda del “Bòcolo” in cui Tancredi pur di conquistare la fiducia del padre dell’innamorata non esita ad arruolarsi tra le schiere dei Paladini di Francia. Il giovane morirà nel tentativo, ma riuscirà a mandare un ultimo dono alla sua Maria: un bocciolo di rosa macchiato del suo sangue. Una vicenda tragica e dolcissima, nel cui ricordo – e nel nome dell’amore – Venezia perpetua ogni anno il rito del dono di una rosa rossa alla propria amata.

(Comune di Venezia)

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