Festival biblico: “Il bosco che ancora non c’è” in piazza Duomo regala 1.300 piantine di alberi o arbusti

“Il bosco che ancora non c’è” ha preso forma in piazza Duomo nella giornata di venerdì 5 maggio, e si è mostrato ai trevigiani questa mattina in tutta la sua bellezza.

Si tratta di un’idea nata da un dialogo e da una collaborazione tra il Festival Biblico e la Fondazione Benetton Studi Ricerche, realizzata da Luigi Latini, direttore della Fondazione, e da Luca Zilio, architetto e assegnista di ricerca presso lo Iuav, che ha inoltre curato gli aspetti tecnici ed esecutivi della proposta progettuale. Il “Bosco che ancora non c’è” è realizzato anche con la collaborazione di Comune di Treviso, Provincia di Treviso, Campagna Amica, Issr Giovanni Paolo I, e il contributo di Camera di Commercio Treviso – Belluno | Dolomiti e Coldiretti Treviso.

L’installazione si richiama al versetto 15 del secondo capitolo del libro della Genesi, il grande libro sulla creazione al centro del tema del Festival 2023: “… e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse”. Il mandato di Dio all’uomo, secondo il racconto di Genesi, è molto chiaro. Fin dall’inizio, però, il testo biblico registra anche un altro “dato di fatto”, cioè la “signoria” dell’uomo su tutte le altre creature. In quale modo stiamo esercitando tale “signoria”? Nella forma del “dominio” che sfrutta, distrugge e scarta, o mediante un’assunzione di responsabilità nei confronti di questo mondo che ci è affidato?

Una piazza forse non è il luogo più adatto per piantare un bosco, ma l’installazione temporanea, con 1.300 piante forestali pronte per essere piantumate, pone una domanda a tutti: “Come posso coltivare e custodire questo mondo che mi è affidato?”. Piazza Duomo è stata arredata con una ventina di alberi autoctoni e 1.300 piantine della stessa specie pronte per essere messe a dimora, per uno sviluppo sempre maggiore di spazi “vivibili” e capaci di rigenerare l’ambiente in cui viviamo e l’aria che respiriamo: ecco la possibilità di piantare Carpinus Betulus – Carpino bianco, Quercus Cerris, Acer Campestre, Corylus Avellana – Nocciolo selvatico, Acer Platanoides – Acero riccio, Viburnum Opulus – Viburno palla di neve e Prunus Spinosa – Prugnolo nei propri giardini di casa, in qualche spazio pubblico o di enti e associazioni.

Nel “Bosco che ancora non c’è” ci sarà, inoltre, una lettura continua dei primi capitoli di Genesi (1-11) in ebraico, che farà da sottofondo. Appena fuori del “Bosco” un totem con un video aiuterà a seguire il testo anche in traduzione italiana. La lettura è curata dal prof. Luigi Viola.

L’installazione in piazza Duomo, fruibile sabato 6 e domenica 7 maggio, è animata dalla presenza di volontari pronti a dialogare con i passanti e a spiegare il senso della proposta. Tutti saranno invitati a farsi carico di “coltivare e custodire” qualcuna delle piante messe gratuitamente a disposizione: singoli cittadini, associazioni, enti privati e pubblici.

Diverse persone, che hanno partecipato alla serata inaugurale di giovedì 4 all’auditorium del collegio Pio X con il vescovo Michele Tomasi e il prof. Andrea Riccardi, al termine dell’incontro hanno potuto già prenotare il ritiro della propria pianta.

Alcuni eventi, come la passeggiata lungo i corsi d’acqua della città (per evidenziare il valore dell’acqua e del suo corretto utilizzo), nonché i laboratori (vd foto), prendono avvio, o si svolgono, proprio in Piazza.

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(Diocesi di Treviso)

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