I fiumi veneti sorvegliati speciali

I fiumi veneti sorvegliati speciali

Al via la terza edizione di “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire” la campagna itinerante di Legambiente Veneto per monitorare e tutelare i nostri fiumi 

Prima tappa sui fiumi Piave e Livenza
Legambiente: “Depurazione sotto controllo ma va tenuta alta la guardia e attenzione alla frammentazione nella gestione dei corsi d’acqua”

 

Prima tappa oggi a San Donà di Piave per l’equipaggio di Operazione Fiumi la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente realizzata grazie al supporto tecnico di ARPAV e per l’edizione 2023 in collaborazione con COOP Alleanza 3.0 e ANBI Veneto (l’Associazione regionale dei Consorzi di bonifica) e con il partner tecnico Strada Srl.

Le indagini microbiologiche delle acque si sono svolte nel mese di maggio: in totale sono 110 i campioni raccolti lungo 9 fiumi della regione e consegnati ai laboratori di Arpav. 

I parametri osservati in questa terza edizione, oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – sono il Glifosate e i Clorpirifos. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro Paese. I Clorpirifos sono sostanze attive insetticide ad ampio spettro di azione utilizzate per la difesa di diverse colture, in particolare la vite, dalla cicalina responsabile della diffusione del virus della flavescenza dorata. Sull’utilizzo di questa sostanza si sta dibattendo in Veneto da molte settimane, nonostante sia stato bandito dall’Unione Europea nel 2020 per accertati rischi sanitari. Con la ricerca di questi inquinanti Legambiente intende monitorare la presenza di eventuali criticità. I risultati dell’indagine chimica saranno presentati a fine anno con il report conclusivo della Campagna. I primi dati disponibili che Legambiente presenta oggi sono relativi alla presenza di batteri fecali, un parametro ricercato per verificare il livello di depurazione delle acque e la presenza di eventuali picchi di inquinamento dovuti a scarichi non autorizzati o sversamenti illegali. La fotografia scattata da Legambiente non sostituisce i monitoraggi ufficiali ma si affianca alle indagini dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente che monitora con continuità i corsi d’acqua restituendo ogni anno un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione.

I primi corsi d’acqua ad essere messi sotto osservazione sono il Piave e il Livenza. Secondo i dati raccolti da Legambiente tutti e 7 i punti monitorati nel Piave rientrano entro i parametri di balneabilità delle acque (500 MPN/100ml), mentre nel Livenza sui 5 punti presi in esame, uno, Gorgo al Monticano (TV) supera di poco i 500 MPN/100ml mentre un secondo a Motta di Livenza (TV) con 1119 MPN/100ml oltrepassa il limite standard di qualità delle acque indicato da ARPAV.

Buone notizie per il Piave rispetto alla qualità delle acque, dove non sono state riscontrate criticità. Ma il fiume continua a soffrire della mancanza di una visione complessiva, con interventi frammentati che non garantiscono né un sufficiente deflusso ecologico delle acque né la messa in sicurezza dai fenomeni estremi quali siccità e alluvioni. 

Per il Livenza tornano ad essere due i punti con presenza batterica da osservare con maggiore attenzione, le cui cause sono da ricercare anche risalendo gli affluenti del corso d’acqua. Anche per il Livenza a preoccupare è la mancanza di una gestione complessiva capace di tutelare allo stesso tempo gli usi idrici e l’ecosistema. 

FIUME LOCALITÀ PROVINCIA Escherichia coli MPN/100ml T (°C) CONDUCIBILITÀ uS/cm
PIAVE BELLUNO BL 213 12,8 449
PIAVE BORGO VALBELLUNA BL 228 13,4 449
PIAVE SUSEGANA  TV 52 17,8 422
PIAVE MASERADA SUL PIAVE TV <10 18,5 430
PIAVE SALGAREDA TV 63 20,3 450
PIAVE SAN DONA’ DI PIAVE VE 10 20,3 1137
PIAVE JESOLO VE 20 20,06 >4000

 

FIUME LOCALITÀ PROVINCIA Escherichia coli MPN/100ml T (°C) CONDUCIBILITÀ uS/cm
LIVENZA GORGO AL MONTICANO TV 591 15,5 389
LIVENZA MOTTA DI LIVENZA TV 1119 15,5 430
LIVENZA MOTTA DI LIVENZA TV 166 16,1 434
LIVENZA SAN STINO DI LIVENZA VE 74 16,3 414
LIVENZA CAORLE VE 10 19 >4000

Nota: Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli. 

“Sono solo 2 su 12 i punti critici con la presenza di batteri fecali, considerando entrambi i fiumi  il dato sembra indicare un generale miglioramento, in particolare del Piave che presenta valori mediamente più bassi in ognuno dei 7 punti campionati – commenta Francesco Tosato portavoce della campagna di Legambiente – ma non va dimenticato che il monitoraggio di Legambiente si riferisce ad uno specifico momento. 

Considerando che gli escherichia coli sono dei batteri a scarsa resistenza e dopo poco meno di 1 giorno non sono più rintracciabili, è evidente che rispetto alla presenza di sversamenti o scarichi non controllati è necessario tenere alta la guardia. 


Valeria Polo, Presidente di Legambiente Veneto Orientale, evidenzia come sia costante la situazione rilevata sulla Livenza ai confini con il Friuli: “Purtroppo i monitoraggi, seppur puntuali, evidenziano difficoltà depurative che in quel tratto di fiume potrebbero dipendere da diverse cause come sversamenti abusivi o dalla scarsa depurazione  di cui soffre da tempo la sponda friulana del fiume. 

Campanello d’allarme anche per la salinità dei due fiumi che, oltre ai picchi della foce, presenta dati da osservare a San Donà di Piave e nel medio Livenza. Se nella Piave il dato è, purtroppo, storico non è così per la Livenza. È necessario ricordare la grave crisi che ha vissuto questo fiume l’estate scorsa con la risalita del cuneo salino oltre Torre di Mosto che ha causato per la prima volta la chiusura dell’impianto di potabilizzazione di Boccafossa con la conseguente crisi di fornitura idrica in alcuni comuni tra cui Caorle ed Eraclea. Contestualmente l’indisponibilità di acqua per l’irrigazione ha messo in difficoltà l’agricoltura del territorio. Servono azioni per risparmiare acqua, sia in agricoltura sia per uso civile, perché i prelievi dai fiumi non possono crescere a meno che non si voglia perdere tutta la biodiversità presente nei due corsi d’acqua.”

Dalla qualità alla quantità, l’obiettivo dell’associazione ambientalista è quello di osservare il territorio e far conoscere le necessarie azioni da intraprendere in tutti i settori coinvolti, per sollecitare politiche di controllo e di pianificazione sempre più attente alla qualità ecologica degli ecosistemi fluviali. Uno spazio importante verrà riservato alle buone pratiche di gestione della risorsa idrica che sono presenti in Veneto e che Legambiente presenterà insieme a Coop Alleanza 3.0 e ad Anbi Veneto, partner di questa terza edizione della campagna itinerante di difesa e valorizzazione dei fiumi.

Per ANBI Veneto, l’acqua che scorre nei fiumi è la stessa acqua che viene prelevata nella rete in concessione ai Consorzi di Bonifica che innerva, con 26.000 km di canali, tutto il territorio regionale. “È acqua che viene derivata con concessioni definite irrigue nel linguaggio amministrativo, ma di fatto ha anche una fondamentale valenza ambientale, pertanto parlare della salute dei fiumi significa parlare della salute di territori anche molto distanti dai fiumi. Questo è un tema molto importante per noi ed è per questo motivo che abbiamo inteso abbracciare l’iniziativa di Legambiente” hanno dichiarato i vertici dell’associazione regionale dei consorzi di bonifica. 

“L’acqua è fonte di vita ed è nostro dovere come comunità proteggerla, preservando fiumi e mari dall’inquinamento e dalla contaminazione degli habitat e in questo Coop Alleanza 3.0 è da sempre impegnata al fianco di chi come Legambiente dedicata tutte le sue energie a questa attività” dichiara la Presidente di Zona Soci Veneto Orientale Coop Alleanza 3.0, Irina Drigo “Salvaguardare le acque significa tutelare le generazioni future, e la Cooperativa sceglie di farlo promuovendo e praticando comportamenti rispettosi dell’ambiente e della biodiversità, anche coinvolgendo i nostri fornitori, perché sono parte fondamentale dello sviluppo armonico e sostenibile nel nostro modo di stare sul territorio, di sensibilizzare i cittadini a questi temi fino alla scelta dei prodotti sugli scaffali dei negozi della Cooperativa, che hanno in sé questi valori.” 

Nella collaborazione tra Coop e Legambiente giocano un ruolo fondamentale i produttori e fornitori della Gdo. È infatti doveroso sottolineare quanto le buone pratiche agricole, indirizzate verso una produzione genuina, locale, che preserva la sostanza organica e la fertilità del suolo, e mirano ad un’agricoltura libera dalla chimica, siano un elemento da valorizzare.

Per questo, spiega il direttore della Società Cooperativa Agricola Bibione, Giuseppe Basei, Coop Alleanza 3.0 da sempre privilegia i prodotti del territorio, consentendoci di impostare una pianificazione colturale con le nostre aziende agricole con largo anticipo, e programmare meglio gli acquisti dei fattori produttivi con la certezza del collocamento del prodotto a un prezzo equo. Inoltre, possiamo serenamente affermare che grazie a Coop Alleanza 3.0 e iniziative come questa proposta da Legambiente è cresciuta tra la nostra base sociale la sensibilità e la predisposizione alla sostituzione graduale della chimica a favore di sistemi biologici o integrati, così nel tempo è stata sostituita integralmente l’impollinazione ormonica con quella naturale grazie all’ausilio di insetti pronubi, ed è stata pressoché eliminata la geodisinfestazione chimica del suolo grazie all’introduzione di piante portainnesto resistenti  e alla pratica del sovescio. A questo si aggiunge la rivalutazione della concimazione organica e l’uso di predatori naturali o di reti antinsetto per contenere le continue pullulazioni di insetti “alieni” di nuova introduzione quali la Cimice asiatica e la Tuta Absoluta. Mentre sul fronte irriguo da tempo ci si avvale di sistemi a goccia che consentono un intervento mirato e nessun spreco, ed attualmente sono allo studio dei progetti per la costituzione di bacini impermeabilizzati atti al recupero dell’acqua piovana che cade sulle strutture serricole”.  

Il secondo appuntamento con la campagna itinerante sarà a Occhiobello (RO) martedì 13 giugno presso la Sala Consiliare del Comune di Occhiobello, Piazza Giacomo Matteotti 15. Con l’occasione verranno divulgati i risultati dei monitoraggi effettuati sul fiume Po.

Operazione Fiumi 2023 è una campagna di Legambiente Veneto realizzata con il supporto tecnico di ARPAV, in collaborazione con COOP Alleanza 3.0 e l’associazione regionale dei Consorzi di Bonifica ANBI Veneto e con il partner tecnico Strada Srl, azienda padovana di autonoleggio a lungo e breve termine, che ha fornito i mezzi per la Campagna.

(Legambiente Veneto)

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