Comunicato stampa: nuove aliquote progressive Irpef. Maggiore equità per tutelare i ceti medio-bassi e garantire i servizi comunali

Lunedì prossimo, 13 novembre, il Consiglio comunale discuterà una delibera per modificare l’aliquota Irpef.
La delibera è frutto della discussione avvenuta al tavolo di lavoro che ha visto la partecipazione di tutti i gruppi consiliari di maggioranza, istituito a seguito della mozione votata a giugno scorso dal Consiglio comunale, con oggetto: “Garantire i servizi comunali e salvaguardare i redditi medio-bassi in un’ottica di reale equità fiscale e sociale”.
Grazie a questa mozione, l’Amministrazione comunale ha assunto l’impegno a “determinare, in sede di Bilancio previsionale 2024, una rimodulazione dell’addizionale comunale Irpef ispirata ai principi di equità e di progressività, superando l’aliquota unica attraverso l’introduzione di aliquote differenziate, al fine di ottenere un maggiore gettito fiscale complessivo e al tempo stesso sostenere i bisogni delle fasce di reddito più basse, garantendo così la tenuta dei servizi comunali”.
A seguito della sua approvazione è iniziato quindi il confronto con tutti i gruppi di maggioranza i quali, sulla base delle simulazioni di gettito elaborate grazie al supporto degli uffici tecnici, hanno individuato le nuove aliquote differenziate per l’addizionale comunale Irpef, che ricordiamo è invariata dal 2014, ed è fissata a 0,7 punti percentuali, con una soglia di esenzione di € 15.000.
Il confronto ha portato alla definizione della proposta contenuta nella delibera che il Consiglio comunale dovrà discutere e votare lunedì. Mantenendo invariata la soglia di esenzione a 15.000 €, la proposta prevede quattro scaglioni di reddito con diverse aliquote: 

  • da 0 € a 15.000 €: aliquota 0,69%
  • da 15.001 € a 28.000 €: aliquota 0,69% 
  • da 28.001 € a 50.000 €: aliquota 0,79% 
  • oltre 50.000 €: 0,80%

Al momento sono previste quattro aliquote, di cui due uguali in vista della semplificazione prevista nella manovra del Governo, che porterà gli scaglioni da quattro a tre. Così facendo il Comune di Padova sarà da subito pronto ad adeguarsi alla normativa nazionale, accorpando i primi due scaglioni. In sostanza con questa proposta le persone con un reddito tra 0 e 15.000 €, che sono oltre 60.000, continueranno a essere esenti.
Le persone che vedranno una diminuzione dell’imposta, ovvero i redditi tra 15.001 e 31.000€ sono circa 50.000.
Le persone con un reddito superiore ai 50.000 €, che sono poco più di 44.000, vedranno un progressivo aumento di Irpef ma comunque contenuto, se si considera che un reddito di 100.000 € sosterrà una spesa di circa 5 € in più al mese. Se con l’aliquota unica allo 0,7% il gettito era di 24.401.950 €, con la nuova formulazione arriva a 25.513.198 €, ovvero 1.111.248 € in più, necessari per garantire l’erogazione dei servizi comunali.

Nella giornata di martedì 7 novembre la proposta è stata anche sottoscritta dai sindacati confederali, Cgil Cisl e Uil, coinvolti in quanto, per l’Amministrazione, il confronto con le parti sociali è parte qualificante per la definizione delle politiche pubbliche anche in materia tributaria. L’Amministrazione e i sindacati hanno firmato uno specifico accordo, nel quale, oltre a concordare sull’opportunità di perseguire l’azione di contrasto all’evasione fiscale, si definisce che “in considerazione dell’attuale congiuntura economica che sottrae potere di acquisito ai cittadini con redditi medio bassi e all’esigenza del Comune di Padova di mantenere i servizi erogati, in particolare quelli in favore di questa fascia di popolazione, di ispirare le politiche tributarie comunali secondo il principio costituzionale di progressività, equità e solidarietà in forza del quale tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva”. 

L’assessore ai tributi Antonio Bressa commenta:“Abbiamo raccolto le indicazioni del Consiglio comunale per trasformare l’aliquota unica in più aliquote progressive secondo un principio di equità e solidarietà. Per le singole persone l’importo dell’addizionale Irpef comunale cambierà di poco, ma in questa fase di restrizione del potere di spesa della popolazione diamo comunque un segnale di attenzione ai redditi medio bassi, considerando che fino a 31.000 € di reddito c’è un abbassamento del prelievo e che il reddito medio dei padovani è di 24.398 €. I servizi comunali vengono invece garantiti, nonostante l’aumento generale dei costi che incidono sui Comuni, grazie alla progressività del sistema introdotto che prevede un complessivo aumento di gettito solo grazie al contributo di chi può permetterselo. È significativa la piena adesione dei maggiori sindacati a questa impostazione ispirata dal principio costituzionale di progressività“.

(Comune di Padova)

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