Comunità parrocchiali e Seminario insieme per annunciare la bellezza del Vangelo: la riflessione del rettore per la Giornata di sostegno e preghiera

Se molte delle attività vocazionali del nostro Seminario sono esperienze in cui invitiamo i ragazzi e i giovani a visitare le nostre Comunità di vita, non mancano comunque occasioni in cui sono i giovani seminaristi ad uscire nelle parrocchie o nelle Collaborazioni pastorali.
Quest’anno la Collaborazione pastorale che abbiamo visitato in occasione della Settimana vocazionale è stata quella di Mussolente – San Zenone. Anche questa volta, con la nostra presenza all’interno di queste comunità parrocchiali, abbiamo voluto offrire a tanti ragazzi e giovani, attraverso incontri e testimonianze, la possibilità di interrogarsi sull’importanza della fede e sulla concreta possibilità di seguire la strada del sacerdozio o della vita religiosa.
Questa esperienza in maniera concreta risponde all’invito che papa Francesco rivolge con la sua esortazione “Cristus vivit” affinché siano i giovani a essere i primi annunciatori ad altri giovani della bellezza dell’amicizia di Gesù per la propria vita e di come questo incontro possa cambiare la vita aprendola a nuovi orizzonti.
La possibilità di vivere tanti incontri nelle scuole superiori, oppure nei diversi gruppi è stata certamente l’occasione perché qualcuno potesse riconoscere, nel concreto della vita di un altro giovane, come si possono inseguire i sogni con scelte coraggiose. È questo il dono che con semplicità e umiltà il Seminario con le sue comunità può offrire affinché “ogni giovane abbia l’occasione di interrogarsi sulla possibilità di seguire questa strada” (CV 274).
Da parte nostra questa esperienza ci offre la possibilità di riconoscere con gratitudine tanti segni di una fede concreta e fattiva.
Il primo dono è quello di essere accolti in famiglia. Un’accoglienza che non è mai scontata, ma ci fa riconoscere nella capacità di stringersi per fare spazio a un ospite la prima testimonianza della bellezza dell’amore sponsale e della vocazione alla famiglia. Essere accolti come “persone di casa” riempie il cuore di riconoscenza e lo apre con benevolenza a una collaborazione con la vocazione al matrimonio in ordine all’annuncio dell’amore di Dio.
Un secondo dono è l’esperienza di canoniche che si trasformano in piccoli Seminari, dove la vita dei parroci diventa una forma concreta con cui misurarsi, riconoscendo le diverse modalità in cui si può declinare un’autentica cura pastorale e la ricerca di una reale fraternità presbiterale tra preti di diverse età.
Un terzo dono è la comunità parrocchiale, la nostra “chiesa di popolo”, con la sua fede e i diversi carismi che abbiamo potuto gustare, dall’assemblea domenicale, agli incontri nelle associazioni fino a quelli più informali. Una comunità che chiede di essere accompagnata da pastori e che prega perché non manchino i giovani che rispondono con generosità alla chiamata di Dio.
Proseguiamo, dunque, insieme, comunità parrocchiali e Seminario, ad annunciare la bellezza del Vangelo cercando un’alleanza sempre più profonda per offrire ai giovani e ai ragazzi percorsi nuovi e originali di accompagnamento e discernimento vocazionale.
don Luca Pizzato, Rettore

Nella foto i giovani della Comunità Teologica con il sindaco di Mussolente durante la Settimana di animazione vocazionale a Mussolente – San Zenone a inizio novembre

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(Diocesi di Treviso)

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