Sulla tutela dei minori serve uno sguardo nuovo: «È un affare di comunità»

«Sguardo nuovo, antenne dritte, sentirsi coinvolti, tutti, perché non è vero che succede solo agli altri». Vorrebbe guardarli negli occhi uno ad uno l’avvocato Emanuela Carcereri, da settembre nuovo referente del Servizio tutela minori e persone vulnerabili della diocesi di Vicenza, nominata dal vescovo Giuliano: animatori, scout, insegnanti di religione, catechisti, chiunque in parrocchia, nei vicariati, entri in contatto con bambini, ragazzi, persone fragili e vulnerabili. Per dire loro: «Facciamo squadra. Costruiamo una comunità sicura, diffondiamo la cultura di prevenzione e di contrasto ad ogni forma di abuso nella chiesa e nei diversi ambiti della società».

Emanuele Carcereri succede a don Flavio Marchesini, da settembre vicario episcopale per l’evangelizzazione. Fa parte dell’équipe che lavora sulla prevenzione e vigila sui casi di abusi sui minori in diocesi voluta dal vescovo Beniamino Pizziol fin dal suo nascere, nel 2021, su invito di Papa Francesco. Con la nomina dell’avvocato Carcereri il team è quasi tutto al femminile. Oltre alla nuova referente è composto dalla psicoterapeuta Paola Castegnaro, responsabile dello Sportello di ascolto, dall’avvocato penalista Francesca Bargelloni, dalla psichiatra Giulia Clonfero più il cancelliere vescovile don Enrico Massignani per il diritto canonico e il pedagogista Davide Lago.

Incontriamo Carcereri alla vigilia della veglia di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella chiesa che si terrà venerdì 17 novembre, alle 20.30, nella cappella delle Carmelitane Scalze in via Massimo D’Azelio a Vicenza (diretta su Radio Oreb). È il terzo anno che papa Francesco invita a pregare per i minori abusati. La giornata nazionale di preghiera è il 18 novembre dal titolo “La Bellezza ferita”. “Guarirò la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe” (Ger 30,17)

«L’obiettivo principale del Servizio diocesano è fare prevenzione. E la prevenzione si fa con la formazione – spiega Carcereri -. In questi anni abbiamo incontrato insegnanti di religione, seminaristi, preti giovani e meno giovani, animatori, scout, alunni dell’Istituto di scienze religiose. Nei prossimi mesi ne incontreremo altri. E poi altri ancora. La cosa che mi ha colpito è che quando si parla di abusi quasi nessuno mette in gioco se stesso. Sembra sempre che il tema riguardi gli altri». «Tutta la comunità cristiana va sensibilizzata sentendosi responsabile e partecipe, dobbiamo camminare insieme» spiega la referente.

L’équipe punta ad un’azione sempre più capillare nel territorio: «Siamo qui, disponibili ad andare nelle parrocchie, nei vicariati ad ascoltare e dare delle linee guida per fare prevenzione. Contattateci».
Il primo abuso non è quello sessuale: «È quello di coscienza, di potere – sottolinea l’avvocato -. Per questo riguarda tutte le persone che si relazionano con minorenni, persone vulnerabili e fragili. Anche il più bravo degli animatori appena ricevuto un po’ di potere può gestirlo in modo non rispettoso». «Tutti oggi abbiamo in mano un attrezzo per fare pedopornografia, gli animatori devono saperlo e sapersi comportare di conseguenza per tutelare e tutelarsi. Bisogna parlarne».

Se per la legislazione italiana il consenso all’atto sessuale è una scriminante a partire dai 16 anni, così non avviene per il diritto canonico penale: fino ai 18 anni non c’è consenso che tenga. «Le omertà, le coperture, il “si è sempre fatto così” non devono più trovare spazio nelle case, nei quartieri, nelle comunità sportive. A maggior ragione nella Chiesa, dove le aspettive di trasparenza, candore e purezza sono altissime» conclude Carcereri.

Venerdì 10 novembre Emanuela Carcereri e la sua équipe partecipano alla Settimana residenziale dei preti diocesani a Crespano del Grappa (Tv) con un momento di formazione. Partecipa anche il vescovo Giuliano. La Cei ha stilato alcune buone pratiche (si trovano sul sito tutelaminori.chiesacattolica.it). Il Servizio diocesano le ha fatte proprie e ne ha individuate altre.

Per informazioni e segnalazioni di casi lo Sportello di ascolto risponde ogni lunedì dalle 9 alle 20 al numero: 334.6074766; mail: tutelaminori@diocesi.vicenza.it.

Marta Randon

(Diocesi di Vicenza)

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