Giorno della Memoria 2024: domenica 21 gennaio la cerimonia cittadina al Teatro La Fenice

La Fenice celebra il Giorno della Memoria 2024, in ricordo delle vittime delle persecuzioni e dello sterminio nazista, con un evento di riflessione e musica che si svolgerà domenica 21 gennaio 2024 alle ore 11 nella sala grande del Teatro di Campo San Fantin.

Nella prima parte dell’evento, realizzato in collaborazione con il Comune di Venezia, con la Presidenza del Consiglio comunale  e con il comitato “Il giorno della Memoria. 27 gennaio”, si svolgerà una cerimonia cittadina cui si succederanno gli interventi istituzionali del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro; di Dario Calimani, presidente della Comunità Ebraica di Venezia; e di Fortunato Ortombina, sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice.

Seguirà un concerto a cura dell’associazione musicArtemia dal titolo Super Flumina Babiloniae, un omaggio a Erwin Schulhoff e Victor Ullmann, due grandi compositori ebrei del Novecento, che vedrà come interpreti il mezzosoprano Valeria Mela, la sassofonista Valentina Renesto, il pianista Giusepe Bruno e l’attore Delfo Menicucci.

Il forte di Terezin, alle porte di Praga, fu un campo di prigionia in cui si ritrovarono moltissimi artisti, che spesso assunsero in prima persona l’onere di sostenere il morale dei prigionieri (molti bambini) e di dare un senso al loro esistere anche nelle condizioni che possiamo immaginare (fame, malattie). L’opera di Ullmann, Kraša ed altri rimane a testimonianza della resilienza dell’essere umano nonostante tutto. Ma Ullmann, praghese di lingua tedesca, era già un compositore importante prima della Guerra e occupa un suo spazio originale nel panorama europeo: di grande interesse è constatare come il suo linguaggio si sia fatto più vicino negli anni finali a quello di Weill e anche di Mahler, nella ricerca del massimo di comunicabilità, a far sì che la musica portasse luce anche là dove la speranza era morta. Allievo di Schönberg, amico di Berg, vinse un importante concorso di composizione con le Variazioni sul Klavierstück op. 19 n. 4 del suo Maestro. La Rapsodia per saxofono e orchestra del 1940, composizione di taglio folclorico dedicata al grande Sigurd Rascher, non fu eseguita all’epoca; tre anni dopo, durante la prigionia, Ullmann scrisse il Kaiser von Atlantis, forse la satira più potente e amara della dittatura. Infine, nell’estate del 1944, dedicò alla moglie il Melodram su testo di Rilke, un’altra opera in cui l’amarezza e l’inutilità della guerra si palesano con un’intensità commovente. Il 17 ottobre di quell’anno Viktor Ullmann e la moglie furono uccisi ad Auschwitz.

Erwin Schulhoff esordì giovanissimo (i Lieder op. 5 sono stati scritti a quindici anni), modellando il suo stile su quello di Richard Strauss. Successivamente, fu uno dei primi compositori mitteleuropei ad adottare una scrittura fortemente improntata al jazz (come nella famosa Hot Sonata per sax). Le composizioni popolari che saranno eseguite nel programma mostrano una capacità vicina a quella di Bartók nell’inglobare elementi folclorici in un linguaggio comunque moderno. L’adesione al Partito Comunista fu origine di varie composizioni di carattere propagandistico, che però non lo protessero dall’essere ‘ceduto’ dall’URSS ai nazisti, all’indomani del Patto. La sua vita si concluse nel 1942 nel campo di Wülzburg.

L’ingresso all’evento è su invito e prenotazione.

(Comune di Venezia)

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