UE: COLDIRETTI, PARLAMENTO IN CAMPO PER SALVARE LA PESCA A STRASCICO
Salvan: “Un sistema che porta il 70% del pesce sulle tavole venete”
Dopo la mobilitazione Coldiretti nei porti italiani, scende in campo anche il Parlamento Europeo per salvare i 3000 pescherecci messi a rischio dalla volontà della Commissione di vietare la pesca a strascico, il settore più produttivo della Flotta Italia, aprendo la strada a una vera e propria invasione di prodotto dall’estero, rischiando di cancellare dai menu i piatti più noti. E’ quanto afferma Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per l’iniziativa degli eurodeputati con cui si boccia il piano d’azione presentato dal Commissario europeo alla Pesca e all’Ambiente Virginijus Sinkevicius con l’obiettivo di essere presto tradotto in una direttiva o peggio ancora in un regolamento vincolante per gli Stati membri.
Il Parlamento Europeo ha approvato con 402 voti a favore, 95 contrari e 57 astenuti una risoluzione che critica la volontà della Commissione di vietare la pesca a strascico perché non supportata da sufficienti studi e a causa dell’impatto economico negativo su molte zone costiere. Il piano, inoltre, secondo gli eurodeputati non tutela la concorrenza perché non contempla la reciprocità negli accordi internazionali, non è coerente con le altre priorità dell’Unione europea, non tiene conto dell’aumento dei prezzi e rischia solo di indebolire la crescita economica e ridurre l’occupazione.
Il sistema a strascico rappresenta, in termini di produzione, uno quota strategica di mercato pari al 35% del pescato nazionale e si pratica per non più di 130 giorni all’anno che garantiscono il minimo per il mantenimento di questa economia d’impresa, secondo l’analisi di Coldiretti Impresapesca.
Oltre a garantire la possibilità di consumare pesce italiano è peraltro una attività compatibile con ambiente, perché con le reti si raccolgono le plastiche che giacciono sul fondale e che diversamente permarrebbero per decine di anni.
Le nuove linee proposte dal Piano del Commissario prevederebbero anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali in step dal 2024 per concludersi nel 2030 con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione e sui consumi.
“Coldiretti Veneto ha già manifestato mesi fa a fianco dei pescatori veneti che si sono riuniti a Chioggia – ricorda il presidente regionale Carlo Salvan. Le proposte europee non tengono conto che questa attività storica per noi, rappresenta una tradizione irrinunciabile delle nostre marinerie, assicurando peraltro lavoro a tanti. Se il Piano dovesse essere approvato, creerebbe un ulteriore strappo con i pescatori già, come noto, in grave difficoltà, rischiando di tradursi in un vero e proprio problema sociale. Urge la necessità di dialogare con l’UE per scongiurare decisioni affrettate e insensate che porterebbero solo danni e tensione sociale di cui non abbiamo bisogno. Coldiretti continuerà a essere al fianco dei pescatori per tutelare gli interessi di una categoria che ha dignità tanto quante altre categorie non agricole”.
Foto della protesta delle marinerie del giugno scorso 2023