Colazione con l’autrice, nuovi incontri letterari al Centro Candiani. Brugnaro: “Sempre più funzioni culturali in centro a Mestre”

Sabato 17 febbraio alle ore 10.30, nell’atrio al piano terra del Centro Candiani del Settore Cultura del Comune di Venezia, si inaugura il nuovo appuntamento mensile di “Colazione con l’autrice”, all’interno della rassegna “Ad alta voce – racconti di parole e di chi le ha scritte”, organizzata da Centro Candiani e da Mondadori Bookstore Mestre, in collaborazione con Voci di Carta.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero. Per i partecipanti all’evento è previsto un dolce omaggio per accompagnare l’ascolto della presentazione.

“Creare delle programmazioni dedicate ai cittadini è uno dei nostri obiettivi e questa rassegna si inserisce in un programma complessivo del Centro Candiani di Mestre che nel corso degli ultimi anni è ritornato ad essere un punto di riferimento culturale per l’intero territorio – commenta il sindaco Luigi Brugnaro – Qui abbiamo portato le mostre con la Fondazione Musei Civici, qui l’Auditorium riunisce giovani e meno giovani con la musica, gli spettacoli e gli incontri. La sala conferenze ha un calendario ricco di appuntamenti per tutto l’anno. Ora portiamo la lettura al piano terra con questi incontri al sabato mattina che vogliono creare un luogo di ritrovo per chi vuole condividere le proprie passioni legate ai libri, assieme a noi.”

Il nuovo ciclo, a cadenza mensile, prevede letture e conversazione con autrici che presenteranno le loro opere più nuove: il 17 febbraio darà il via alla rassegna Ginevra Lamberti con “Il pozzo vale più del tempo”, seguita sabato 9 marzo Giorgia Sallusti con “A Tokyo con Murakami” e il 6 aprile da Federica Manzon con “Alma”.

Ginevra Lamberti racconterà il suo ultimo romanzo, appena edito da Marsilio, “Il pozzo vale più del tempo”. L’autrice di Vittorio Veneto racconta l’incontro di Dalia, una bambina di otto anni, e Fioranna, un’anziana signora, insegnante in pensione. La loro storia si svolge in un mondo a metà tra leggenda e collasso climatico, in cui il Veneto diventa un Far West e la Laguna non esiste ormai più. L’autrice è nata nel 1985 e vive tra Roma e Vittorio Veneto. Dopo “La questione più che altro”, uscito nel 2015 per Nottetempo, con Marsilio ha pubblicato “Perché comincio dalla fine” (2019, premio Mondello 2020) e “Tutti dormono nella valle” (2022). I suoi romanzi sono stati tradotti in Germania, Cina, Francia, Regno Unito e Brasile. È editorialista del quotidiano Domani.

Sabato 9 marzo è la volta di Giorgia Sallusti, traduttrice, con “A Tokyo con Murakami” . Che ne dite di chiedere allo scrittore di Norwegian wood di farvi da guida? Dalle pagine dei suoi libri ai vicoli illuminati della città, ai grattacieli, passando per i tentacoli sotterranei, con A Tōkyō con Murakami l’autrice Giorgia Sallusti vi trascinerà da un quartiere all’altro della capitale giapponese sulle tracce dello scrittore. La Tōkyō di Murakami ci porterà nelle librerie di Kanda e Shinjuku, nelle panetterie, a passeggiare per parchi e lungo i fiumi come il protagonista dell’ultimo romanzo, La città e le sue mura incerte, alla ricerca di una vera città che sentiamo pulsare sotto di noi Giorgia Sallusti è libraia, yamatologa, traduttrice. Sono sue le traduzioni di Io, lui e Muhammad Ali di Randa Jarrar per Racconti edizioni, e Ace di Angela Chen per Mondadori. È autrice e voce del podcast Yamato. Un viaggio nel Giappone che non vi hanno mai raccontato (Emons Record), ed è la curatrice del volume Genere e Giappone. Femminismi e queerness negli anime e nei manga (Asterisco edizioni). Scrive di libri per «Il manifesto» e «Altri animali», rivista di cui è anche editor, occupandosi di Giappone e femminismi.

Sabato 6 aprile alle ore 10.30 per il terzo appuntamento con la scrittrice Federica Manzon con “Alma”. Manzon accompagnerà gli ascoltatori raccontando i tre giorni che dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà. Federica Manzon scrive un romanzo dove l’identità, la memoria e la Storia – personale, familiare, dei Paesi – si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov’è la nostra casa. Federica Manzon (Pordenone, 1981) ha pubblicato i romanzi Come si dice addio (2008) e Di fama e di sventura (premio Rapallo Carige 2011 e premio Selezione Campiello 2011). Nel 2015 ha curato il volume I mari di Trieste (Bompiani). Con Feltrinelli ha pubblicato La nostalgia degli altri (2017).

Informazioni, www.culturavenezia.it/candiani

(Comune di Venezia)

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