09 febbraio 2024
(Arv) Venezia 9 feb. 2024 – “Non c’è errore più grande, quando si è chiamati a ricordare la storia, di quello che vede la memoria procedere per selezioni, tralasciando accadimenti, oscurandone altri e decidendo volontariamente di conservare visioni parziali. Sono passati 20 anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, celebrazione volta a commemorare l’eccidio delle foibe e l’esodo di centinaia di migliaia di italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, che rappresenta una delle pagine più drammatiche e vergognose della nostra storia. Il fatto che ancora oggi si assista a polemiche, a distinguo di comodo o, peggio, a giustificazioni racconta molto di come questa parte del nostro passato non sia ancora uscita dall’angolo di parzialità in cui, per lungo tempo, si è voluto porla”.
Lo ha afferma il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti che ha partecipato in mattinata al Quirinale, a Roma, alle celebrazioni del Giorno del Ricordo alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“L’uccisione di Norma Cossetto avvenuta nell’autunno del 1943 non è un episodio, non è una singola atrocità commessa ma fa parte di quella storia che alcuni cercano ancora di oscurare. Ricordare significa conoscere, senza la paura di misurare e di misurarsi con la storia. Ricordare è un dovere dell’anima, e oggi il compito di farlo è più che mai necessario, contrastando qualsiasi tipo di negazionismo, ed appartiene a tutti. L’impegno è quello di farlo senza incorrere nell’errore più grande, cioè quello di compiere strumentalizzazioni basate su contrapposizioni politiche o posizioni di parte: il Giorno del Ricordo deve essere memoria nazionale”, conclude il Presidente Ciambetti.