QUESTORE DISPONE CHIUSURA PER 60 GIORNI DEL BAR JOLLY IN VIA VECELLIO E PROPONE REVOCA DELLA LICENZA TRATTANDOSI DI TERZA SOSPENSIONE

Nella mattinata odierna sabato 9 marzo gli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno eseguito il provvedimento di chiusura disposto dal Questore della Provincia di Padova Marco Odorisio al bar Jolly, in via Vecellio, all’Arcella.

Si tratta del terzo provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande, nonché di sospensione della licenza per l’esercizio della raccolta delle scommesse sportive, ai sensi dell’art. 100 TULPS, che viene eseguito a carico dell’esercizio pubblico.

Il primo, nel 2016, era stato disposto poiché si erano verificati nel locale ripetuti episodi di violenza e per la presenza di avventori pericolosi per la sicurezza pubblica, motivo per il quale, anche nel 2019, il bar era stato nuovamente chiuso.

Il provvedimento di sospensione eseguito oggi si è reso necessario per impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale venutasi a creare nel tempo e per prevenire il reiterarsi di tali situazioni pericolose, al fine di tutelare l’ordine e la sicurezza dei cittadini.

In particolare, nella serata della scorsa domenica 3 marzo, le Volanti erano intervenute per una lite tra alcuni soggetti nel campo nomadi di via Longhin, lite che aveva avuto inizio proprio all’interno del bar in via Vecellio.

Inoltre il giorno successivo, lunedì 4 marzo, gli agenti della Squadra Mobile della Questura, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, avevano proceduto all’arresto, nei pressi del locale, di un cittadino tunisino trovato in possesso di 11 dosi di cocaina e di materiale per il confezionamento della droga.

Inoltre nel bar, in più occasioni, sono stati controllati avventori con a carico precedenti penali e di polizia, soprattutto inerenti i reati contro il patrimonio, la persona e in violazione delle norme in materia di sostanze stupefacenti, in numero tale da far ritenere che, nel corso del tempo, il pubblico esercizio sia diventato luogo di ritrovo abituale per soggetti inclini ad attività criminose.

Considerata pertanto la necessità di provvedere con urgenza alla chiusura temporanea dell’attività, per interrompere la complessiva situazione di illegalità e pericolo, la licenza del titolare dell’esercizio, 34enne di origine cinese, è stata sospesa per 60 giorni.

Trattandosi della terza chiusura ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S., così come previsto dal secondo comma del citato dispositivo normativo, il Questore invierà la proposta per la revoca definitiva della licenza del pubblico esercizio.

(Questura di Padova)

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