Spacciavano nel quartiere di “Veronetta”: 27enne di origini nigeriane arrestato dalla Polizia di Stato. Denunciato anche il suo complice connazionale

Nel corso dei numerosi servizi della Polizia di Stato veronese volti alla prevenzione e al contrasto del commercio illegale di sostanze stupefacenti in città, sono stati segnalati, nel quartiere di “Veronetta”, presunti episodi di spaccio da parte di cittadini di origine centro-africana, molti di nazionalità nigeriana.

Grazie all’attività di osservazione e appostamento predisposta, alla luce delle informazioni raccolte, nella zona compresa tra via XX settembre e via San Nazaro, gli agenti della sezione Antidroga, ieri mattina intorno alle 11:00, hanno assistito ad uno scambio, tra due cittadini stranieri, di quella che in un secondo momento è risultata essere una dose di cocaina.

Il pusher e il cliente sono stati subito intercettati dai polizotti insieme ad un altro uomo di nazionalità nigeriana che si accompagnava con lo spacciatore e che, alla vista degli agenti, ha tentato di scappare.

Il pusher – nato in Nigeria nel ‘97, irregolare sul territorio nazionale e gravato da numerosi precedenti specifici – è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto, su disposizione dell’autorità giudiziaria, presso le camere di sicurezza della Questura in attesa della celebrazione del rito direttissimo, all’esito del quale – questa mattina – il Giudice ha convalidato l’arresto.

Il secondo uomo – anch’esso nigeriano del ‘98, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti specifici – è stato denunciato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente commesso in concorso con il connazionale. L’uomo, all’atto del controllo, è stato infatti trovato in possesso di 2 telefoni cellulari e di 480 euro in banconote di piccolo taglio, somma ritenuta presumibile provento dell’attività di spaccio.

Nei suoi confronti, la Divisione Anticrimine della Questura ha emesso il foglio di via obbligatorio dal comune di Verona per la durata di 4 anni. Arresto convalidato, invece, per il ventisettenne finito in manette.

Si precisa che la responsabilità penale di ciascuno si considera accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

(Questura di Verona)

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