Impresa: assumere detenuti e avviare un’attività in carcere

Iniziative della Commissione regionale per il lavoro penitenziario

La legge 22 giugno 2000, n° 193 “Norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti” (cd. Legge Smuraglia), e successivi decreti attuativi, offre rilevanti opportunità alle imprese che intendono avviare un’attività produttiva all’interno di un istituto penitenziario e assumere detenuti o internati negli istituti penitenziari o lavoranti all’esterno. Oltre ai vantaggi economici rappresentati da una riduzione dei costi fissi di locazione, nel caso dell’avviamento di un’attività all’interno di un carcere, l’impresa può ottenere vantaggi fiscali e contributivi. Le imprese che assumono detenuti o internati all’interno degli istituti penitenziari o lavoranti all’esterno ai sensi dell’art. 21 ord.penit., possono ottenere un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto, nei limiti del costo per esso sostenuto, di 520 euro mensili; mentre le imprese che assumono lavoratori semiliberi possono ottenere un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto, nei limiti del costo per esso sostenuto, di 300 euro mensili.

Per accedere al credito d’imposta è necessario stipulare una convenzione con l’Amministrazione penitenziaria.

Il Sistema Camerale veneto che ha svolto in questi mesi, grazie all’Unioncamere regionale, un ruolo di rappresentanza e coordinamento di importanti iniziative in seno alla Commissione regionale per il lavoro penitenziario, ha predisposto, insieme ad altri partner della stessa Commissione, un elenco delle amministrazioni penitenziarie del Veneto e dei settori di attività in cui operano con l’obiettivo di favorire la reintroduzione sociale e lavorativa dei reclusi in diversi settori imprenditoriali.

Per consultare l’elenco cliccare qui

(Unioncamere del Veneto)

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