Comunicato stampa: inaugurato IMP 2024 – Festival Internazionale di Fotogiornalismo

IMP 2024 – Festival Internazionale di Fotogiornalismo, diventato punto di riferimento internazionale per il fotogiornalismo contemporaneo, è giunto alla sua sesta edizione: negli anni è riuscito a portare a Padova oltre 100 autori provenienti da cinque continenti, che hanno raccontato la complessità della contemporaneità con il proprio sguardo prezioso davanti a un pubblico di oltre 10.000 visitatori richiamati ogni anno. L’edizione 2024, che si svolgerà per 5 settimane dal 10 Maggio al 9 Giugno, si articolerà tra oltre 20 esibizioni principali, 4 workshop e più di 30 conferenze e visite guidate con gli oltre 40 autori in mostra, provenienti da tutto il mondo.

L’edizione 2024 ha generato una grande attesa specialmente intorno alla presenza di due straordinari autori internazionali accomunati, oltre che dall’aver vinto con il proprio lavoro d’eccellenza il Premio Pulitzer, anche dall’aver raccontato con coraggio delle storie “scomode” nei propri Paesi di origine: Greg Marinovich, che ha testimoniato la fine dell’apartheid in Sudafrica, e Manoocher Deghati, la cui preziosa testimonianza sulla Rivoluzione Iraniana lo ha portato ad essere esiliato dal suo Paese natale.

Grandissima attesa anche per l’americana Darcy Padilla, una delle più importanti fotografe del mondo, famosa per essersi dedicata a storie profonde e intime a lunghissimo tempo – addirittura 26 anni – portando di fatto il genere biografico all’interno del fotogiornalismo. La sua mostra “Dreamers” ci porterà oltre i confini della Riserva Indiana di Pine Ridge nel Dakota del Sud, uno dei luoghi più poveri degli Stati Uniti.

L’attualità sarà ancora una volta protagonista, in particolare con il vincitore del World Press Photo  Francesco Pistilli, che ha seguito negli ultimi 15 anni le principali rotte migratorie dell’area mediterranea, e con la mostra collettiva sul primo anno di attività della nave di soccorso in mare di Emergency, raccontato da fotogiornalisti del calibro di Gabriele Micalizzi e Giulio Piscitelli, e arricchita da un approccio multimediale e immersivo che utilizza anche dispositivi di realtà virtuale.

L’edizione 2024 ospiterà un importante focus sull’attualissima questione climatica: lo sloveno Matjaz Krivic ha testimoniato la moderna corsa all’oro all’inseguimento di uno dei materiali più preziosi del pianeta – il litio – tanto raro, quanto necessario per il funzionamento di gran parte delle apparecchiature a batteria, dai cellulari alle auto elettriche; la fotogiornalista Solmaz Daryani ci racconta la storia degli ultimi 20 anni dell’Iran attraverso la metafora del lago Urmia: una volta considerato tra i laghi salati più grandi al mondo e fiorente meta turistica, e oggi quasi totalmente prosciugato; Matteo Trevisan (Contrasto) ha testimoniato le conseguenze dell’inquinamento di aria e acqua nei Balcani; Valentino Bellini ci ha invece condotto sulla rotta dei rifiuti elettronici e del loro destino a cavallo tra 3 continenti.

Non mancheranno inoltre anche le storie più circoscritte e inedite da tutto il mondo: lo sguardo delicato di Stefano De Luigi (VII) getterà una luce nuova sui dietro le quinte del mondo dell’intrattenimento per adulti; Francesco Merlini ci porterà in viaggio nel cuore dell’elettorato trumpiano negli Stati Uniti tra i cosiddetti “Demolition Derby”, vere e proprie arene automobilistiche; Selene Magnolia Gatti ci presenterà la quotidianità di quella che, con i suoi 80.000 abitanti, è oggi la più grande comunità Rom del mondo.

Arricchiranno inoltre il fitto programma altri eventi a corollario, 4 workshop didattici, le mostre del circuito Talents e oltre 30 conferenze e visite guidate con gli autori, tutti presenti a Padova nel periodo del Festival. Tra i relatori di quest’anno: il prof. Andrea Pogliano studioso di sociologia dei media, il direttore di FotoEvidence New York David Stuart e Giovanna Calvenzi, che ricorderà il grandissimo Gabriele Basilico e il suo rapporto con la fotografia di architettura urbana.

L’idea che sta alla base della nascita di IMP– afferma Riccardo Bononi, Fotogiornalista e direttore artistico del Festival internazionale – è la convinzione che il fotogiornalismo oggi sia il più rapido accesso alle storie e ai dibattiti internazionali e in grado di connettere i quattro angoli del Mondo; una modalità per rendere ciascuno partecipe e consapevole del proprio ruolo fondamentale anche nelle questioni più controverse e geograficamente lontane”.

L’evento nasce con la volontà di portare la città di Padova e il suo patrimonio artistico, architettonico e monumentale, sulla scena culturale nazionale e internazionale: sono infatti state individuate 5 sedi espositive principali, da Palazzo Moroni e Palazzo della Gran Guardia, alla Cattedrale Ex Macello e alla Galleria Cavour, facilmente collegate in un circuito accessibile per i visitatori che comprende i principali siti storici e i luoghi turistici più attrattivi della città.

L’evento è ideato da Irfoss A.p.s. e realizzato con il contributo del Comune di Padova – Assessorato alla Cultura e dalla Regione Veneto, promosso dall’Università degli Studi di Padova in collaborazione con Emergency, FotoEvidence with World Press Photo, AIRF, Prospekt Photographers, Parallelozero.

Riccardo Bononi (direttore artistico IMP Festival), laureato in due distinte branche delle scienze sociali (psicologia e antropologia), dal 2010 è ricercatore e docente di Antropologia Visuale presso Irfoss di Padova e dal 2015 entra a far parte dell’agenzia fotografica internazionale Prospekt Photographers. La scelta di associare la fotografia alla sua attività di ricerca sul campo lo ha portato a lavorare in Africa, Sud America, Sud Est asiatico, India, Europa e Stati Uniti. Le sue immagini sono state pubblicate su numerose testate nazionali ed internazionali (Sette Corriere della Sera, Panorama, il Reportage, Strern, Vice US, Days Japan, British Journal of Photography, 6Mois, National Geographic DE, Der Spiegel, ecc.) ed esposte a Londra, Roma, Toronto, Parigi, Berlino, Pechino, Lishui, Bucarest. Il suo lavoro sulla lucha libre femminile in Bolivia gli è valso il primo premio ed il titolo di “Miglior Fotografo dell’Anno” ai World Photography Awards 2015. Nella sua visione, la fotografia documentaria è molto di più di un semplice strumento di descrizione della realtà: è la base per un linguaggio universale, un ponte tra popoli e luoghi diversi capace di superare i confini invisibili tra culture.

IRFOSS A.p.s..L’Istituto di Ricerca e Formazione nelle Scienze Sociali è stato fondato nel 2010 per connettere persone, campi di specializzazione e interessi diversi. Ha riunito in pochi anni migliaia di individui e professionalità convogliandoli in progetti dal respiro internazionale in quattro continenti diversi. Tra le finalità principali spicca l’impegno verso la ricerca internazionale, con un forte orientamento verso il sociale e un approccio etico, associato alla promozione di forme comunicative e metodologie dell’antropologia visuale, del reportage e del visual storytelling.

L’assessore alla Cultura dichiara: “Per la sesta, attesissima, edizione di IMP Festival, Padova diventerà ancora una volta la capitale internazionale del fotogiornalismo. Tra esposizioni, conferenze, dibattiti e momenti di formazione, dal 10 Maggio al 9 Giugno la città ospiterà 40 tra i più prestigiosi autori da tutto il mondo per incontrare gli oltre 10.000 visitatori attesi”.

Riccardo Bononi, direttore artistico di IMP dichiara: “Da ormai 6 anni, nei mesi di Maggio e Giugno, Paodva diventa casa e agorà delle storie che più impattano la nostra contemporaneità a livello globale, tramite la più grande rassegna sul fotogiornalismo internazionale in Italia. In un mondo dove le immagini di ciò che accade sono disponibili ovunque, senza che si abbiano gli strumenti per leggerle e codificarle, diventa più che mai fondamentale la testimonianza dei professionisti che questi strumenti e linguaggi padroneggiano, mettendo a disposizione il loro lavoro sul campo di anni su temi che ci chiamano in causa come cittadini del mondo”.

(Comune di Padova)

Please follow and like us