Operazione Fiumi – Esplorare per custodire 2024

 

Operazione Fiumi – Esplorare per custodire 2024 
Tra depurazione ed erbicidi a Padova un Bacchiglione in sofferenza
Legambiente: serve un maggiore equilibrio per l’ecosistema fluviale

Terza tappa oggi a Padova sul fiume Bacchiglione per l’equipaggio di Operazione Fiumi, la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente Veneto realizzata grazie al supporto tecnico di ARPAV, con il contributo di COOP Alleanza 3.0, con il patrocinio dellAutorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali e con il partner tecnico Strada Srl.

I parametri osservati in questa quarta edizione, oltre al batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – sono il Glifosate e, novità per il 2024, i PFAS.

I primi dati disponibili dai campionamenti effettuati dai volontari di Legambiente nelle scorse settimane sono relativi alla presenza di batteri fecali, un parametro ricercato per verificare il livello di depurazione delle acque e la presenza di eventuali picchi di inquinamento dovuti a scarichi non autorizzati o sversamenti illegali. 

Per la tappa di Padova i corsi d’acqua messi sotto la lente di ingrandimento da Legambiente sono il il tratto padovano del Bacchiglione, monitorato in 3 punti, e il canale Piovego, con un singolo punto. Dei punti monitorati tra Bacchiglione e Piovego, 2 risultano sopra il valore dei 1000 (MPN/100ml), entro il quale si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo. In particolare il Piovego è risultato avere un valore superiore a 5000 (MPN/100ml), limite consigliato allo scarico, mentre a Roncajette (PD) dal 2021 sono stati registrati valori sempre sopra il limite consigliato da Arpav di 1000 MPN/100ml. 

FIUME LOCALITÀ – COMUNE PROV. Escherichia coli MPN/100ml T (°C) CONDUCIBILITÀ uS/cm
BACCHIGLIONE TENCAROLA – SELVAZZANO DENTRO PD 933 18,7 578
BACCHIGLIONE RONCAJETTE PD 1785 18 495
BACCHIGLIONE PONTELONGO PD 789 19,7 592
PIOVEGO PADOVA PD 6867 18,7 525

Nota: Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli. 

Nei suoi monitoraggi effettuati nel corso del 2023 su 62 stazioni di monitoraggio della qualità chimica e 6 stazioni per il monitoraggio della qualità biologica, anche Arpav ha riscontrato diverse criticità nel bacino idrografico del Bacchiglione. 

lo stato chimico è risultato penalizzato dalla presenza diffusa di valori di PFOS superiori ai limiti previsti dalla normativa, rilevati anche nel canale Piovego (bacino idrografico del Brenta) e da 2 casi di superamento di Nichel disciolto (frazione biodisponibile) nei torrenti Timonchio e Rostone Ovest e dal superamento di Dichlorvos nel canale Roncajette. I superamenti degli Standard di Qualità di PFOS sono connessi, nelle aree da Vicenza verso valle, al noto  fenomeno di inquinamento del sito ex Miteni Spa, che ha contaminato le acque superficiali e le falde acquifere delle  province di Vicenza, Verona e Padova; nella zona non connessa con le acque superficiali o sotterranee, la contaminazione è presumibilmente derivante da scarichi industriali e/o depuratori, oppure da cause non note, in corso di approfondimento, ma veicolata dalle acque sotterranee.

Tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati in tutto 5 superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per gli erbicidi. Complessivamente il bacino idrografico del Bacchiglione soffre anche dal punto di vista dello stato trofico: infatti circa il 65% delle stazioni di monitoraggio non raggiunge lo stato Buono dell’indice LIMeco. 

“Anche quest’anno I risultati dei nostri monitoraggi lungo il Bacchiglione evidenziano una situazione che presenta qualche criticità – dichiara Francesco Tosato, Portavoce di Operazione Fiumi e Presidente di Legambiente Padova – l’entità dei valori di batteri fecali in località Roncajette, infatti, pur non essendo particolarmente elevata, risulta per il quarto anno consecutivo al di sopra il valore consigliato da Arpav. È una novità invece il significativo sforamento nel canale Piovego, addirittura superiore al valore consigliato allo scarico. Cattiva o insufficiente depurazione, presenza di scarichi o sversamenti illegali o il mancato allacciamento alla rete fognaria di alcuni edifici, sono alcune delle possibili cause: gli enti preposti approfondiscono questi aspetti. 

Da attenzionare è anche la situazione dal punto di vista chimico, in attesa dei risultati delle nostre analisi, i monitoraggi condotti costantemente da Arpav evidenziano criticità diffuse lungo tutto il bacino idrografico del Bacchiglione, nonché del Brenta, con conseguenze anche sul canale Piovego, che scorre in centro città. Le sostanze erbicide rinvenute nel bacino idrografico del Bacchiglione, ci ricordano di come sia urgente una legge nazionale sul multiresiduo che vieti la compresenza di principi attivi in agricoltura”.

Anche la mediocre qualità dello stato trofico è un campanello d’allarme che segnala l’eccessiva antropizzazione dei corsi d’acqua: è importante lavorare per un maggiore equilibrio, che garantisca sostenibilità all’intero ecosistema fluviale. 

Nella collaborazione tra Coop e Legambiente giocano un ruolo fondamentale i produttori e fornitori della Gdo. È infatti doveroso sottolineare quanto le buone pratiche agricole, indirizzate verso una produzione genuina, locale, che preserva la sostanza organica e la fertilità del suolo, e mirano ad un’agricoltura libera dalla chimica, siano un elemento da valorizzare.

“L’acqua è fonte di vita ed è nostro dovere come comunità proteggerla, preservando fiumi e mari dall’inquinamento e dalla contaminazione degli habitat e in questo Coop Alleanza 3.0 è da sempre impegnata al fianco di chi come Legambiente dedicata tutte le sue energie a questa attività” dichiara Denis Giacomin, Presidente di Zona Soci Padova Coop Alleanza 3.0, “Salvaguardare le acque significa tutelare le generazioni future, e la Cooperativa sceglie di farlo promuovendo e praticando comportamenti rispettosi dell’ambiente e della biodiversità, anche coinvolgendo i nostri fornitori, perché sono parte fondamentale dello sviluppo armonico e sostenibile nel nostro modo di stare sul territorio, di sensibilizzare i cittadini a questi temi fino alla scelta dei prodotti sugli scaffali dei negozi della Cooperativa, che hanno in sé questi valori.” 

LA CAMPAGNA OPERAZIONE FIUMI

I parametri osservati in questa quarta edizione, oltre al famigerato batterio Escherichia coli – i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque – sono il Glifosate e, novità per il 2024, i PFAS. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro Paese. Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e impiegati su vasta scala ad esempio in tessuti, tappeti, pelli, schiume antincendio, contenitori per alimenti e detersivi. 

Oggi queste sostanze sono conosciute specialmente in Veneto per la contaminazione ambientale che hanno prodotto negli anni e per la loro tendenza ad accumularsi nell’ambiente ed persistere anche negli organismi viventi, compreso l’uomo, dove, come anche di recente confermato da autorevoli approfondimenti scientifici, risultano essere tossici ad alte concentrazioni provocando patologie e decessi prematuri.

Le indagini microbiologiche delle acque si sono svolte nel mese di maggio: in totale sono 114 i campioni raccolti lungo i principali corsi d’acqua della regione e consegnati ai laboratori di Arpav. Con la ricerca di questi inquinanti Legambiente intende monitorare la presenza di eventuali criticità. I risultati dell’indagine chimica saranno presentati a fine anno con il report conclusivo della Campagna. La fotografia scattata da Legambiente non sostituisce i monitoraggi ufficiali ma si affianca alle indagini dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente che monitora con continuità i corsi d’acqua restituendo ogni anno un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione

La prossima tappa della campagna Operazione Fiumi sarà sabato 15 giugno a Treviso, a Ca’ Scarpa, in Via Antonio Canova 11, dove verranno presentati i risultati del fiume Sile e Dese.

Per informazioni:

f.tosato@legambienteveneto.it
g.bacchiega@legambienteveneto.it

(Legambiente Veneto)

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