Bigon (Pd) – “Sui Pfas abbiamo tenuto alta l’attenzione in questi anni, ma la Regione deve fare di più”

19 settembre 2024

(Arv) Venezia 19 set. 2024 – “In questi anni abbiamo presentato diversi atti, tra interrogazioni e mozioni, riguardanti il problema dei Pfas, un tema che da tempo è all’ordine del giorno. Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono composti chimici utilizzati in numerose applicazioni industriali, noti anche come ‘sostanze chimiche eterne’ per la loro stabilità chimica che impedisce il decadimento naturale e lo smaltimento biologico”.

Lo afferma la consigliera regionale del Pd Anna Maria Bigon.

“L’uso dei PFAS è stato fortemente criticato da scienziati, ONG e comitati di cittadini a causa della loro persistenza e della tendenza ad accumularsi nell’ambiente e negli organismi viventi, incluso l’uomo, provocando seri danni alla salute – spiega l’esponente Dem – In Veneto, lo stabilimento Miteni di Trissino (VI) ha prodotto per 50 anni impermeabilizzanti liquidi contenenti PFAS senza alcuna precauzione ambientale. Secondo le analisi condotte dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto (ARPAV), Miteni è stata responsabile dell’inquinamento del terreno e della falda acquifera del bacino Agno-Fratta-Gorzone, grande come il lago di Garda, da cui attingono acquedotti che raggiungono ben 21 Comuni”.

“Le stime dell’ISPRA sulla contaminazione della falda acquifera, la seconda più grande d’Europa, evidenziano come ciò interessi una vasta porzione di territorio in Veneto – osserva la consigliera del Pd – Si calcolano almeno 700 chilometri quadrati compromessi e circa 350 mila cittadini coinvolti nelle province di Vicenza, Verona e Padova: è il più grande fenomeno di inquinamento da PFAS delle falde acquifere della storia d’Europa. Diversi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra elevati livelli di PFAS nel sangue e lo sviluppo di malattie degenerative e una minore aspettativa di vita”.

“L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) l’anno scorso ha aperto una consultazione pubblica – ricorda Bigon – su proposta di Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Norvegia, con l’obiettivo di vietare la commercializzazione e la produzione di circa 10 mila sostanze chimiche sintetiche utilizzate in applicazioni diverse come tessuti, imballaggi, dispositivi medici, lubrificanti, refrigeranti, prodotti petrolchimici, manifattura, elettronica ed edilizia”.

“La Regione Veneto – conclude Anna Maria Bigon — deve assumersi le proprie responsabilità e procedere quanto prima alla bonifica dei territori vittime di questo indiscriminato inquinamento. L’anno scorso abbiamo presentato un emendamento al bilancio di previsione per chiedere proprio la bonifica integrale del sito della Miteni e ho intenzione di portare avanti questa battaglia per richiamare la Giunta regionale a prendere iniziative davvero risolutive”.

(Regione Veneto)

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