Unioni Montane protagoniste del futuro: tra sfide di governance, innovazione e nuove competenze per la valorizzazione delle comunità locali. Assessore Calzavara, “Aperti al dialogo con i territori per dare qualità ai servizi per i cittadini

(AVN) – Venezia, 13 novembre 2024

“Sono molti, e per alcuni versi anche ricchi di complessità, gli scenari che si aprono per l’amministrazione dei territori di montagna nei prossimi anni. Una sfida che richiede un ridisegno, almeno parziale, degli enti, a cominciare dalle Unioni Montane, chiamate ad un ruolo sempre più incisivo e concreto nella governance delle comunità locali. le Unioni Montane possono e debbono essere protagoniste dell’efficientamento dei servizi ai cittadini in questi territori molto ricchi da tanti punti di vista, ma al contempo estremamente fragili”.

Con queste parole l’assessore agli Enti Locali del Veneto Francesco Calzavara, ha sottolineato il ruolo delle amministrazioni territoriali nel corso di un dibattito, promosso da UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – Veneto e nazionale, che ha messo a confronto diverse esperienze non soltanto del Bellunese, ma anche di altre aree similari del territorio nazionale. Un dibattito, articolato su più fronti e diversi ambiti, dal quale sono emerse criticità e opportunità proprie del “modello” Unione Montana, ma soprattutto alcune delle sfide principali che attendono questi enti per il futuro prossimo.

Tra le più rilevanti vi sono certamente quelle legate all’ambito sociale, con l’avvio, tra l’altro, degli A.T.S. (gli Ambiti Territoriali Sociali) e quelle inerenti la partita delle energie rinnovabili, in particolar modo con la nascita delle C.E.R. e la loro gestione sul territorio. Due macro aree che ben rappresentano non più e non soltanto il tema delle funzioni associate e dell’ottimizzazione dei servizi ai cittadini, ma una piccola rivoluzione nella gestione del territorio e dei suoi bisogni, che dovrà vedere proprio le Unioni Montane tra i soggetti maggiormente attivi.

Per affrontare un cambiamento di questa portata sono indispensabili professionalità e competenze adeguate: in questo contesto una proposta estremamente concreta è stata avanzata dal GAL Prealpi e Dolomiti per voce del suo direttore Matteo Aguanno, il quale ha presentato un progetto promosso dall’IPA Prealpi Bellunesi in collaborazione, tra gli altri, con il Consorzio Bim, la Camera di Commercio di TV e BL e l’Università di Padova. Operativo ad inizio del 2025, il progetto punta, anche grazie ad un significativo sostegno economico di inserimento lavorativo, alla formazione di alcuni giovani neolaureati da avviare alla carriera nella Pubblica Amministrazione, e segnatamente proprio nelle Unioni Montane, per soddisfare appunto la necessità di nuove competenze trasversali alle sfide che attendono questi enti.

“La Regione è aperta al dialogo e al confronto con le Amministrazioni locali e con i rappresentanti del territorio per dare attuazione al Piano di Riordino Territoriale varato ad inizio anno, ma è evidente che una sintesi è necessaria, nel segno di una razionalizzazione degli enti che unisca l’efficacia alla qualità dei servizi erogati – ha proseguito Calzavara -. La Regione farà la sua parte, anche in termini finanziari, ma non secondo una logica di contributi ‘a pioggia’, bensì andando a premiare e sostenere chi si muoverà lungo questo progetto di riordino che vedrà le Unioni Montane protagoniste assieme ai nuovi ATS e alle Unioni di Comuni e alle Conferenze dei sindaci”.

Estremamente soddisfatto dell’incontro Ennio Vigne, presidente di UNCEM Veneto, che assieme al presidente nazionale, Marco Bussone, ha preso parte ai lavori: “L’ottima partecipazione di oggi dimostra con il “modello Veneto” di riordino dei livelli di amministrazione locale, partito da un ampio dibattito con i territori, rappresenti la strada giusta su cui proseguire; L’UNCEM ha preso parte attiva a questo processo e continuerà a farlo. Oggi non è tanto la questione economica a preoccupare (anzi, le molte risorse a disposizione in questi anni hanno per certi versi “drogato” il sistema); il tema è piuttosto quello di affrontare, sul piano normativo e con iniziative concrete, le “nuove emergenze”, come quelle legate al reperimento di personale qualificato e di personale politico, per dare una prospettiva di crescita alle nostre comunità. L’UNCEM, al fianco dei sindaci e dei territori di montagna, c’è e continuerà a svolgere un ruolo da protagonista”, sono state le parole del presidente Vigne.

(ENTI LOCALI)

(Regione Veneto)

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