03 dicembre 2024
(Arv) Venezia 3 dic. 2024 – “L’impianto politico per l’autonomia, fatto di 23 materie, tutte e subito, portato avanti da Zaia in questi 15 anni, esce azzerato dalla sentenza della Corte costituzionale”. Il giudizio è della capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, Vanessa Camani.
“Di fatto – precisa Camani – viene messa la parola fine alla richiesta leghista delle 23 materie come pesca a strascico di tutte le materie possibili, ed esclude di fatto numerose materie, dal commercio con l’estero all’istruzione, dalle grandi reti di trasporto, porti e aeroporti, alla tutela ambientale, che hanno acquisito nel tempo rilevanza strategica nazionale e comunitaria. Zaia può continuare a raccontare che non è cambiato nulla, confidando che solo pochi addetti ai lavori leggano la sentenza. In realtà la Corte costituzionale non solo ha indicato tutti i profili di incostituzionalità della norma Calderoli ma ha allo stesso tempo ha indicato l’orientamento costituzionale a cui una riscrittura dovrà attenersi. Un giudizio decisamente impressionante per qualità e quantità dei rilievi. E, come in un eterno giro dell’oca, anche questa volta il presidente della Regione del Veneto torna alla casella di partenza senza essere stato in grado di portare a casa nulla di concreto. L’unico risultato è quello di aver fatto perdere tempo in chiacchiere. Adesso basta perdere tempo: se Zaia intende proseguire sulla strada dell’autonomia possibile, torni immediatamente in aula e costruisca finalmente una proposta che non si occupi di sè stesso, ma del Veneto”, conclude Camani.