19 febbraio 2025
(Arv) Venezia 19 feb. 2025 – “Il tema del fine vita continua a tenere banco nella politica e nelle istituzioni. Dopo l’approvazione della legge toscana (con relativi strascichi alla Consulta) e la volontà asserita dal presidente Luca Zaia di arrivare a un regolamento amministrativo, ora i dati raccolti dall’Osservatorio Nordest di Demos & Pi per il Gazzettino suggeriscono una forte accelerazione anche in Veneto. Secondo le cifre fornite ben otto su dieci sarebbero le cittadine e i cittadini veneti favorevoli alla possibilità di autodeterminare il tratto finale della propria esistenza”. Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto che aggiunge: “Assistiamo ad un aumento del 25% in vent’anni, anche tra le persone cattoliche praticanti, ma soprattutto che arrivano al 97% tra l’elettorato della Lega”. “In tal caso, – suggerisce la consigliera – il presidente Zaia dovrebbe cogliere la palla al balzo, ascoltare la sua stessa base e promuovere con forza una visione d’avanguardia, anziché lasciarsi scavalcare. Pongo l’attenzione anche ad altre due questioni, entrambe correlate alla disponibilità del proprio corpo nel fine vita e dopo la morte, mi riferisco alle DAT e al trapianto di organi. Per quanto riguarda le prime, avevo interrogato già lo scorso aprile la Giunta, al fine di conoscere quale era il percorso in essere e pertanto cosa stesse facendo per favorire la conoscenza delle disposizioni anticipate di trattamento, ma essa non è ancora stata vagliata dall’esecutivo. Lo sollecito perciò a farlo, in quanto queste possibilità non sono ancora state assimilate nelle abitudini, nonostante siano trascorsi sette anni dalla loro introduzione. Obiettivo è la produzione di una campagna informativa, che coinvolga anche i siti delle Aziende Ulss. Sarebbe la prima -osserva l’esponente del M5S- e dovrebbe interessare pure i Comuni e i Distretti socio-sanitari. Rilevo che non tutti i siti istituzionali preposti sono aggiornati in materia”. “Oltre alle DAT, per le quali viene chiesto alla Regione di regolamentare la raccolta delle copie (con l’indicazione della persona fiduciaria) e il loro inserimento nelle banche dati. È ora che questa legge venga applicata senza indugi, focus anche verso le donazioni di organi: un’altra mia interrogazione infatti, depositata quasi un mese fa, chiede all’ente di affiancare proprie iniziative promozionali a quelle del governo, e di far conoscere i dati relativi alle sette province venete, dal momento che dodici mesi prima il presidente Zaia e l’assessora Lanzarin si dichiaravano soddisfatti delle adesioni da parte della cittadinanza, dicendo che la cultura della donazione ‘ormai è endemica’. Dispiace constatare -conclude Erika Baldin- che le rilevazioni nazionali segnalino come la popolazione più giovane, oltre a quella molto anziana, sia restia a questo atto di generosa solidarietà. All’ordinamento serve uno scatto univoco per disciplinare tali aspetti con coerenza”, conclude Erika Baldin.