Agroalimentare, per affrontare il futuro serve una bussola.

Verona, 4 marzo 2025 – Venerdì 27 febbraio, nella sede del Consorzio di Bonifica Veronese in Strada della Genovesa 31, ha avuto luogo il primo di tre appuntamenti organizzati da Coldiretti Verona destinati ai propri dirigenti e funzionari per affrontare le sfide che nei prossimi anni impatteranno inevitabilmente sul comparto agricolo.

Gli incontri sono stati ideati dalla Direzione della Federazione per promuovere un’analisi approfondita dei grandi temi di attualità che stanno cambiando il panorama globale, come la globalizzazione, i nuovi equilibri geo-politici e la crisi socio-economica. Gli appuntamenti sono stati strutturati per favorire il confronto e l’approfondimento con il mondo accademico e con personalità di spicco nei settori strettamente legati al mondo agricolo.

Protagonista del primo incontro, moderato dal direttore di Telearena Mario Puliero, è stato il Prorettore del Politecnico di Milano e titolare della cattedra di Strategia & Marketing, Giuliano Noci, che ha scelto come titolo del suo intervento: “Serve una nuova bussola per l’agroalimentare italiano”. Noci ha esplorato temi cruciali come l’impatto dei dazi statunitensi e l’importanza delle tecnologie digitali in relazione alla sostenibilità ambientale, sottolineando come proprio la combinazione di innovazione e sostenibilità possa radicalmente trasformare l’agricoltura, rappresentando un’opportunità per chi saprà adattarsi.

“Da un lato – ha detto Noci – c’è bisogno di prendere coscienza del fatto che dobbiamo valorizzare meglio il nostro potenziale strategico. L’agroalimentare italiano soffre infatti paradossalmente di grande provincialismo pur avendo un grande potenziale che però non siamo in grado di sfruttare. Dall’altro, i nuovi equilibri mondiali, legati anche dai paventati dazi imposti da Trump all’Europa, ci impongono di riorientare la nostra attenzione verso nuovi mercati esteri”.

“Si deve essere ottimisti – ha continuato Noci durante il suo intervento – con la chiara presa di coscienza che è indispensabile cambiare. Quello che è stato efficace fino ad oggi, grazie alla nostra capacità di occupare positivamente la mente dei consumatori, nell’immediato futuro non andrà più bene. Il pregiudizio positivo rispetto all’italianità è un grande patrimonio su cui dobbiamo fare senz’altro leva ma non dobbiamo dormire sugli allori. Serve una visione che promuova i valori di qualità e sostenibilità alla base del saper fare italiano e che sono l’unica chiave a nostra disposizione per mantenerci sul mercato”.

“Per rendere efficace questa nuova bussola è necessario rivedere il sistema operativo costruendo modelli a piattaforma che guardino verso il mercato e che mettano il fattore umano al centro”, ha concluso Noci.

“Il nuovo che avanza – è il commento del direttore di Coldiretti Verona, Massimo Albano, ideatore del ciclo di incontri – non ci spaventa, ma dobbiamo farci trovare pronti per le sfide che il settore primario dovrà per forza affrontare nell’immediato futuro. Anzi, molte minacce al nostro Made in Italy sono già in atto, come quella relativa ai cibi a base cellulare o alla concorrenza sleale da parte di paesi che non rispettano i nostri stessi standard qualitativi ed etici”.

Nel suo intervento di chiusura, il vice presidente di Coldiretti Verona, Giacomo Beltrame ha incoraggiato la platea sul fatto che le prospettive di crescita sono molte, ma “c’è ancora tanta strada da fare per non farci trovare impreparati verso le sfide che il futuro molto prossimo ci riserva”, ha detto.

(Coldiretti Verona)

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