
Nelle prime ore della mattinata odierna gli agenti della Polizia di Stato in servizio alla Sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile della Questura di Vicenza hanno dato esecuzione, a Montecchio Maggiore, a due misure cautelari personali emesse dal G.I.P. di Vicenza nei confronti di C.D.P. di anni trentotto e di A.M.R. di anni trentatré, entrambi originari della provincia di Foggia, per estorsione aggravata in concorso e tentata estorsione nei confronti di un imprenditore.
L’attività investigativa, diretta dalla locale Procura della Repubblica, che ha portato all’emissione dei provvedimenti in questione, nasce in seguito alla denuncia dell’imprenditore presentata direttamente agli investigatori della Polizia di Stato.
In particolare l’imprenditore in più occasioni avrebbe ricevuto gravi minacce, estese anche alla sua famiglia ed alle sue proprietà, nel caso si fosse rifiutato di commissionare e far eseguire a C.D.P. lavori edilizi per un importo complessivo di circa trecentomila Euro.
L’attività investigativa oltre ad evidenziare il coinvolgimento a diverso titolo di entrambi gli indagati nella vicenda estorsiva ha, altresì, portato a ricostruire come la vittima di estorsione avesse già consegnato circa cinquantamila Euro sotto forma di fattura per lavori edili in realtà mai eseguiti, proprio per la pressione dovuta alle gravi minacce ricevute.
Al termine delle attività, durante le quali sono state eseguite perquisizioni domiciliari anche con unità cinofile della Polizia di Stato, in esecuzione dei provvedimenti emessi dall’Ufficio del G.I.P. di Vicenza, C.D.P. è stato associato presso la locale casa circondariale, mentre ad A.M.R. è stata notificata la misura degli arresti domiciliari.
* “Si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe”.
