Baldin (M5S): “Oltre seimila insegnanti di ruolo vogliono lasciare il Veneto per la difficoltà di trovare alloggio e l’aumento di tutte le spese. Quali servizi mette a loro disposizione la Regione per favorire continuità educativa e piante organiche?”

18 aprile 2025

(Arv) Venezia 18 apr. 2025 – “Sono oltre seimila gli insegnanti di ruolo che hanno presentato domanda di trasferimento dal Veneto ad altre Regioni, principalmente del Centro-sud, in vista del prossimo anno scolastico. Un aumento di ben 1463 unità, la cui defezione mette a rischio la completezza della pianta organica in ogni Istituto comprensivo”.

L’allarme lo lancia Erika Baldin, Capogruppo del Movimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini.

 “Le motivazioni di tali comportamenti sono facilmente intuibili – spiega l’esponente pentastellata – trovano fondamento nella difficoltà di reperire alloggi, nell’aumento delle spese per i canoni di locazione e per le utenze, a fronte di stipendi che rimangono invariati e che quasi faticano ormai a soddisfare le minime esigenze vitali nel territorio di lavoro”.

“In merito – informa la consigliera M5S – ho depositato un’interrogazione alla Giunta veneta, per chiedere quali servizi la Regione metta correntemente a disposizione del personale docente che vi si trasferisce. Sarà interessante conoscere, ad esempio, se vi siano facilitazioni per il reperimento di una residenza temporanea, al pagamento dei canoni di locazione, alle spese per il trasporto pubblico e ogni altro aspetto che impatta nella vita quotidiana di queste persone”.”Secondo i dati forniti dall’Ufficio Scolastico regionale – continua Baldin – la provincia con il maggior numero di richieste è Verona, con 1190 domande presentate entro la data di scadenza. Seguono Vicenza con 1141, Treviso con 1115 (e l’incremento maggiore rispetto all’anno precedente, +309), Venezia con 1015, Padova con 1005, Belluno 286 e Rovigo 270”. “È evidente -osserva l’esponente del M5S- che l’esodo di massa di insegnanti dal Veneto ad altre Regioni rende più difficile completare gli organici, e di conseguenza comporta la fornitura di un servizio scolastico spesso frammentato, provvisorio, carente di quella continuità necessaria nel rapporto tra docenti e classe. A quest’ultimo scopo, nella precedente legislatura parlamentare, il Movimento 5 Stelle aveva chiesto il vincolo per un intero ciclo scolastico, ma la Lega fu contraria”. “A soffrire è in particolare chi ha bisogno dell’insegnante di sostegno, trovandosi non di rado in stato di abbandono, compromettendo il miglior inserimento possibile nel sistema educativo – conclude Erika Baldin – Tale circostanza si inserisce nel quadro di sofferenza generale della pubblica istruzione, la quale in virtù dell’inverno demografico obbliga ad accorpamenti di sedi e dirigenze, con la chiusura di numerosi plessi e le difficoltà ingenerate nelle famiglie residenti in zone periferiche”.

(Regione Veneto)

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