(AVN) – Venezia, 2 aprile 2025
“Contrastare la povertà educativa significa garantire ai giovani le opportunità per costruire un futuro migliore, indipendentemente dal contesto sociale di provenienza e sicuramente la motivazione, l’autostima, l’empatia e la gestione dello stress influenzano il benessere personale e l’apprendimento scolastico. In Veneto i risultati scolastici dei ragazzi sono tra i migliori in Italia, sulla base degli esiti ottenuti nelle prove Invalsi nel 2024, e la nostra scuola superiore, pur rilevando differenze tra licei, tecnici e professionali, mantiene standard elevati rispetto alle altre regioni, occupando le prime posizioni negli esiti nelle classifiche regionali in qualsiasi tipo di scuola”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i dati contenuti nel report “La Statistica Flash – Illuminare il futuro dei giovani: il contrasto alla povertà educativa” realizzato dalla Statistica regionale.
L’ISTAT propone un metodo di misurazione della povertà educativa che considera sia le risorse disponibili sia i risultati ottenuti. Le risorse includono l’ambiente familiare, scolastico e sociale, mentre i risultati si riferiscono alle competenze acquisite, sia cognitive (alfabetiche, numeriche) che socio-emotive e relazionali. Analizzando il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza (0-19 anni), il Veneto si conferma tra le regioni italiane con un buon livello di risorse educative e con risultati sopra la media nazionale in termini di competenze acquisite se si considera che meno di un terzo non raggiunge le competenze minime in italiano e matematica, un valore significativamente migliore rispetto alla media nazionale.
“Questo Bollettino evidenzia come le scelte scolastiche e i risultati accademici siano fortemente influenzati dall’ambiente familiare. Gli studenti provenienti da contesti socio-economici meno favorevoli e gli alunni stranieri sono maggiormente rappresentati negli istituti professionali, mentre gli studenti con background più agiati tendono a prediligere i licei – specifica il Presidente -. In questo contesto, la scuola dovrebbe agire come un elemento di equità, garantendo a tutti i ragazzi opportunità formative adeguate avendo come obiettivo quello di proiettare attivamente i giovani nella società. Di certo, i rapporti con i genitori e gli insegnanti risultano determinanti per il benessere giovanile, così come un elemento chiave per contrastare la povertà educativa è la disponibilità di servizi per l’infanzia e il supporto alle famiglie”.
Nello specifico è stato rilevato che nel 2022 in Veneto ci sono 33,8 posti ogni 100 bambini 0-2 anni nei servizi della prima infanzia vs 30,0 in Italia, che rappresentano un importante stimolo pedagogico e strumento di inclusione sociale, e alla possibilità di accedere al tempo pieno fin dalla scuola dell’infanzia, soprattutto per i bambini più svantaggiati (nell’anno scolastico 2022/23 il 41,4 per cento degli studenti è iscritto al tempo pieno nelle scuole primarie vs 40 per cento media italiana).
Buona la rete dei supporti informali su cui la famiglia può contare per far fronte alle difficoltà: l’87 per cento dei genitori con figli minori dichiara di poter far affidamento su parenti, amici o vicini (85 per cento in Italia).
In allegato il report completo “Illuminare il futuro dei giovani: il contrasto alla povertà educativa” è disponibile al link: https://statistica.regione.veneto.it
(PRESIDENTE/STATISTICA)