LA POLIZIA DI STATO BLOCCA A BORDO DI UN FURGONE UN RICETTATORE DI BICICLETTE DI VALORE. SI TRATTA DI UN CITTADINO SERBO DI 52 ANNI CHE VIAGGIAVA A BORDO DEL SUO FURGONE, LOCALIZZATO PRIMA A PADOVA E POI IN PROVINCIA DI VICENZA

L’UOMO E’ STATO SOTTOPOSTO A FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO PER RICETTAZIONE. RECUPERATA REFURTIVA PER OLTRE 50.000 EURO SOTTRATTA IN ITALIA E ALL’ESTERO. IN TOTALE SONO STATE RECUPERATE, IN PARTE GIA’ “CANNIBALIZZATI”, NOVE VELOCIPEDI, DI CUI TRE ACCERTATI ESSERE STATI SOTTRATTI IN UN CONDOMINIO DI SALISBURGO E UNO A PADOVA, ZONA ARCELLA. IN SEDE ID GIUDIZIO DI CONVALIDA IL GIP DI VICENZA HA DISPOSTO LA MISURA DELLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE.

Nell’ambito dell’attività di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio, effettuati dalle pattuglie della Questura di Padova,  con particolare riguardo al contrasto del fenomeno dei furti di autovetture e bici di valore, i poliziotti della Squadra Mobile nella tarda serata di giovedì 16 maggio hanno bloccato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione un cinquantaduenne serbo, incensurato, giunto da poche ore a Padova con l’obiettivo di prelevare e portare in Serbia bici di valore precedentemente rubate.

I poliziotti della Squadra Mobile nella serata del 15 maggio hanno ricevuto una segnalazione da un cittadino austriaco, nella quale affermava che gli era stata sottratta nella notte tra il 13 e 14 maggio una bicicletta di valore, acquistata pochi giorni prima al costo di 2.800 Euro, mentre era parcheggiata nel condominio dove abita, a Salisburgo. L’uomo era poi riuscito ad attivare il dispositivo “Airtag”, di cui era munito il velocipede, localizzandolo a Padova.

Gli investigatori, pertanto, intraprendevano immediatamente un mirato servizio che consentiva di individuare il furgone che trasportava il velocipede mentre si spostava da Pontevigodarzere verso la provincia di Vicenza, dove successivamente si riusciva a bloccarlo presso la Stazione ferroviaria del Comune di Thiene.

Il conducente del mezzo, un cittadino serbo di 52 anni, incensurato, che si dichiarava autotrasportatore, portava a bordo ben 9 velocipedi, in parte già “cannibalizzati” e rinchiusi in grossi sacchi neri per la raccolta dei rifiuti; l’uomo, che non forniva alcuna indicazione sulla provenienza del materiale che trasportava, ma che asseriva di doverlo portare in Serbia in luoghi non meglio specificati, veniva condotto in Questura per ulteriori approfondimenti.

Gli investigatori, anche grazie alla collaborazione della Polizia di Salisburgo, nel reperire la denuncia/querela del cittadino austriaco che aveva segnalato l’evento alla Squadra Mobile di Padova, apprendevano che nello stesso condominio dove abitava il segnalante, nella stessa notte tra il 13 e il 14 maggio, erano stati sottratti altri due velocipedi di rilevante valore- circa 4.000 Euro cadauno- di cui la Polizia austrica trasmetteva le relative denunce.

In tal modo, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti ad individuare tempestivamente e con certezza a bordo del furgone fermato anche le altre due biciclette sottratte in Austria. Il furgone utilizzato per l’illecito trasporto nonché i complessivi 9 velocipedi trasportati, dal valore tra i 2.000 e i 10.000 Euro, venivano sottoposti a sequestro penale.

Data la gravità degli indizi raccolti e sussistendo concretamente il pericolo di fuga, il cittadino serbo è stato sottoposto a Fermo di indiziato di delitto della polizia giudiziaria. Al termine delle attività di rito il fermato è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica di Vicenza e condotto presso il Carcere “Filippo del Papa” di Vicenza, in attesa dell’udienza di convalida del fermo di p.g.

Nella giornata del 16 maggio è stato poi individuato il proprietario di una bici dal valore di 8.000 Euro trasportata da sebo sul furgone e che era stata sottratta dal garage di un’abitazione in Via Leonardo da Vinci, Zona Arcella, nel corso della notte del 14 maggio.

Sono tuttora in corso gli accertamenti degli agenti della Squadra Mobile per risalire alla provenienza dell’altra refurtiva.

Nella mattinata del 19 maggio si è tenuta l’udienza di convalida, all’esito della quale il Giudice per le indagini preliminari, dopo aver convalidato il fermo di polizia giudiziaria, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.

Si rappresenta che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e pertanto la colpevolezza del soggetto potrà affermarsi soltanto a seguito di sentenza di condanna definitiva.

(Questura di Padova)

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