E DENUNCIA 60ENNE DI ORIGINI MAROCCHINE, SENZA FISSA DIMORA, PRIVO DI OCCUPAZIONE, REGOLARE IN ITALIA, CON PRECEDENTI PER RESISTENZA, OLTRAGGIO, LESIONI PERSONALI E DANNEGGIAMENTO. QUESTORE AVVIA REVOCA PERMESSO DI SOGGIORNO.
Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio effettuati dalle pattuglie della Polizia di stato di Padova, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Sezione Volanti della Questura sono intervenuti all’Arcella, all’interno della Galleria San Carlo, dove era stato segnalato il furto di un ausilio elettrico per la deambulazione appartenente ad una persona con disabilità.
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 14 luglio, quando un cittadino costretto a muoversi su sedia a rotelle, dopo aver fatto ingresso nel supermercato presente nella Galleria San Carlo, ha lasciato il proprio ruotino elettrico trainante con manubrio – del valore di circa 4.000 euro – nei pressi dell’ingresso, come era solito fare per potersi muovere più agevolmente tra gli scaffali. Alla sua uscita, tuttavia, non lo aveva più trovato.
Nonostante i primi accertamenti non avessero fornito elementi utili per risalire all’autore del furto, gli agenti hanno avviato repentinamente gli accertamenti sulle immagini di videosorveglianza e, grazie alla visione delle stesse e ad una capillare attività di ricerca sul territorio, è stato possibile rintracciare il presunto autore.
In particolare, immediatamente dopo aver prestato assistenza alla persona con disabilità, impossibilitata a tornare autonomamente alla propria abitazione, i poliziotti della Volante – con il supporto della Sala Operativa – hanno avviato una tempestiva attività di ricerca del responsabile del furto.
Tramite la visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della Galleria San Carlo, si riusciva a cogliere il momento esatto in cui un uomo si appropriava del propulsore elettrico e lo caricava all’interno di un furgone parcheggiato poco distante.
Individuata in breve tempo la targa del mezzo, tramite la consultazione delle banche dati a disposizione della Polizia di Stato, gli operatori risalivano all’identità del presunto autore, intestatario del mezzo.
Le ricerche si concentravano quindi nei pressi dei luoghi da lui frequentati, tra cui una struttura di accoglienza, dove tuttavia non risultava presente da tempo. Importante, in questa fase, il contributo fornito da alcune persone contattate in zona, che indirizzavano gli agenti verso una possibile nuova dimora del soggetto.
A quel punto, grazie ad un’efficace attività investigativa condotta sul territorio, la Volante riusciva a localizzare l’uomo in zona industriale, dove era stato segnalato un furgone corrispondente a quello ripreso dalle immagini di videosorveglianza. Il mezzo si trovava in sosta in un’area adiacente ad un parcheggio in via Toscana, visibilmente adibito a ricovero di fortuna.
Gli operatori, dopo aver accertato la corrispondenza tra il soggetto rintracciato e l’uomo ripreso nei filmati, procedevano al controllo del veicolo, all’interno del quale veniva rinvenuto il mezzo elettrico sottratto alla persona con disabilità.
L’oggetto si trovava in buono stato, ancora integro e funzionante, fatta eccezione per un danno al supporto della batteria.
L’uomo veniva identificato per un 60enne di origini marocchine, senza fissa dimora e privo di occupazione, regolare sul territorio nazionale, con precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, lesioni personali e danneggiamento.
Lo stesso, che ha dapprima cercato di giustificarsi, sostenendo di aver scambiato il mezzo per un rifiuto abbandonato, lo ha poi consegnato agli agenti, ammettendo i fatti.
Il veicolo, utilizzato come ricovero di fortuna, conteneva anche altri oggetti di varia provenienza – tra cui accessori per biciclette e seggiolini per bambini – di cui sono in corso accertamenti per verificarne la provenienza.
Il 60enne è stato indagato in stato di libertà per il reato di furto aggravato, ed il ruotino elettrico restituito al suo proprietario il quale ha potuto constatarne il funzionamento e riutilizzarlo.
Il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio ha immediatamente attivato l’Ufficio immigrazione per procedere alla revoca del titolo di soggiorno in possesso del 60enne.