
Il 19 agosto 1945 vedeva la luce il settimanale a servizio della diocesi di Vicenza per iniziativa del mio predecessore il vescovo Carlo Zinato.
L’Europa era uscita da tre mesi dalla Seconda Guerra Mondiale, ma in Asia era ancora in corso perché terminò solamente agli inizi di settembre. Tempi difficili, ma sulle ferite lasciate dalla guerra sorsero realtà nuove come l’Unione Europea foriera di giorni di pace per le nazioni che accettarono quel patto. Il settimanale, che festeggia gli ottant’anni, prese a quell’epoca un nome che poteva avere il sapore dell’alternativa ad un quotidiano di differente orientamento ideologico: “La verità”. Questo nome venne utilizzato per due anni dopo i quali la testata prese il nuovo nome de “La Voce dei Berici”, allineandosi così ai vicini settimanali diocesani “La Difesa del Popolo” (Padova), “La Vita del Popolo” (Treviso) e “Verona fedele” (Verona).
Ho voluto ricordare i primi passi del nostro setti manale e il suo contesto socio-culturale perché ancora oggi esso è a servizio della popolazione che vive nel territorio della diocesi per aiutarla a cercare, mediante le parole, l’autentica verità dell’uomo e della storia. Il tempo che viviamo è segnato non solo da guerre con violenze inenarrabili, è pure attraversato da noti zie infondate, interpretazioni false, informazioni create ad hoc, spesso per sostenere i conflitti e l’economia che li governa. Come ottant’anni fa anche oggi non possiamo accontentarci di tali narrazioni. Papa Leone, rivolgendosi a più di un milione di giovani riuniti a Tor Vergata per il loro Giubileo li ha invitati a “cercare con passione la verità”. Ha affermato «Come un vocabolario, ogni cultura contiene sia parole nobili sia parole volgari, sia Valori sia errori, che bisogna imparare a riconoscere. Cercando con passione la verità, noi non solo riceviamo una cultura, ma la trasformiamo attraverso scelte di vita. La verità, infatti, è un legame che unisce le parole alle cose, i nomi ai volti. La menzogna, invece, stacca questi aspetti, generando confusione ed equivoco».
Con strumenti poveri, ma con tanta dedizione, il nostro settimanale è a servizio di questa ricerca appassionata, non facile, di ciò che edifica l’umanità nel nostro territorio. Dando voce alla gente comune cerca di far sentire alla comunità l’essenziale necessario per la vita. Spesso ponendosi contro corrente. Nel tentativo di descrivere i problemi reali che attraversano la società, l’economia, la cultura, aiutati anche dalla Dottrina sociale della Chiesa, “La Voce dei Berici” stimola ad accogliere il Vangelo con i piedi bagnati dal fango delle vicende odierne e lo sguardo illuminato e riscaldato dalla luce del Risorto. Rinnovato nella veste grafica, diffuso anche nelle nuove forme dei social e affrontando le grandi sfide dell’intelligenza artificiale, il mio augurio è che il nostro settimanale sia Voce perché raccoglie le Voci della gente nelle nostre comunità, soprattutto di coloro che nessuno ascolta.
Messaggio del Vescovo Giuliano
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